Iachini: no alla Turbogas in quell'area

Iachini: no alla Turbogas in quell'area

Secondo l'assessore di Folignano «sarebbe più opportuno studiare un nuovo sito»

contrarietà alla realizzazione della centrale Turbogas, la Regione Marche intanto chiede le controdeduzioni alla Società proponente. Nel frattempo, però, l’Arpam cerca di smorzare gli animi della protesta degli Enti coinvolti, prendendo ad esempio la decennale centrale di Jesi». Lo afferma l’assessore alla protezione civile del Comune di Folignano, Argeo Iachini, a seguito della Conferenza dei servizi indetta dalla Regione Marche sulla questione Turbogas tenutasi ieri, martedì 12 febbraio 2008, ad Ancona.
«Il Comune di Folignano – prosegue Iachini - ad unanimità ha espresso ai voti la sua contrarietà in primo luogo per la criticità del luogo in cui vi sono impianti sportivi, ben due centrali del latte, rischio di esondazione evidenziato dal Genio Civile, oltre al progetto di un nuovo centro sportivo con tanto di hotel. Inoltre da quanto risulta dalle dichiarazioni dell’ingegner Ciccarelli, dirigente del Comune di Ascoli, l’area non risulta essere edificabile almeno per le competenze comunali».
«La cogenerazione – prosegue l’assessore – serviva primariamente per la Cartiere, la cui produzione è attualmente dimessa, mentre le poche altre aziende rimaste hanno già loro impianti. A che serve a questo punto voler realizzare questa centrale Turbogas in un punto a così alta criticità e rischio primario per i cittadini di ben 5 comuni direttamente interessati? Sarebbe più opportuno studiare un nuovo sito e sinceramente ci aspettavamo già in questa Conferenza dei servizi che la Regione avesse già sondato questa possibilità. Invece non è stato così ma si è preferito attenersi rigidamente al regolamento che noi cittadini del territorio speriamo vivamente non conduca alla realizzazione di questo impianto che potrebbe rappresentare un serio pericolo per tutta la comunità ed il suo futuro. Non nascondiamo che qualora la Regione dovesse risultare insensibile alle ragioni dei nostri cittadini saremo costretti nostro malgrado ad appoggiare le loro manifestazioni di piazza, o, secondo i gusti, i loro girotondi».