/Damiano, buona l'idea della zona franca per Ascoli
Damiano, buona l'idea della zona franca per Ascoli
Il ministro ha incontrato i lavoratori della Foodinvest
stabilimento ex Surgela prevista a settembre. Nel pomeriggio, accolto dal sottosegretario Pietro Colonnella e dal vicepresidente della giunta regionale Luciano Agostini, Damiano ha visitato lo stabilimento Indesit di Comunanza: un "gioiello" per la produzione di lavatrici del gruppo Merloni, in grado di sfornare 1.400.000 apparecchi l'anno, con i vari marchi di Indesit Company, oltre 7.500 pezzi al giorno, una lavabiancheria diversa ogni 10 secondi. Nello stabilimento lavorano 750 persone, che arrivano a 850 in alta stagionalità. "Si tratta di una punta avanzata - ha commentato il ministro - per produzione e sviluppo, ma anche nelle relazioni sindacali".
Infine nel pomeriggio, affiancato ancora da Colonnella e Agostini, dal presidente della Provincia Massimo Rossi e dalla segretaria regionale del Pd Sara Giannini, Damiano si è seduto, durante un incontro pubblico ad Ascoli Piceno, al capezzale del malato più grave: tutto il territorio del Piceno che vive, secondo valutazioni sindacali, una fase di vero e proprio declino industriale, con la chiusura di molti stabilimenti e la perdita di circa 2.000 posti di lavoro, dopo la cessazione delle risorse ex Cassa del Mezzogiorno. Si è parlato dei casi Foodinvest e della Cartiera Ahlstrom, per la quale un operaio ha lanciato un appello a "fare qualcosa prima che sia troppo tardi". Purtroppo però "abbiamo le mani legate dalla crisi di governo - ha detto Damiano -. Non abbiamo possibilità di agire, anche se è giusto lavorare per il Paese fino all'ultimo".
Il ministro ha però accolto una richiesta di Confindustria Ascoli Piceno per la creazione, nella futura nuova Provincia, di una zona franca urbana, come quelle previste dalla Finanziaria per il centronord. "Ci stiamo lavorando - ha spiegato -. Se ne sta interessando il ministro Bersani". Infine il ministro ha sottolineato di non essere nelle Marche "per fare campagna elettorale. Ma io non do nulla per scontato. Ce la possiamo fare, anzi ce la dobbiamo fare per completare le buone cose che stiamo facendo" ha concluso, ricordando "il risanamento dei conti pubblici" e "l'impulso allo sviluppo".