«Inaccettabile che alcuni distretti scolastici ascolani possano essere gestiti da enti fermani»
dei beni patrimoniali tra le due nuove Province che si andranno tra breve a concretizzare, non concordando in particolare su alcune valutazioni su cui si basano tali atti, espone, in occasione del Convegno programmato per giovedì 7 febbraio 2008, alle ore 17,30, presso la Libreria Rinascita, un sunto delle proprie analisi e ricerche effettuate fino ad oggi (sulla base dei dati di cui è finora a conoscenza), che, in estrema sintesi, riassume nei seguenti tre punti fondamentali.
1) – Provincia Nova, a proposito della divisione delle strade e delle scuole, ritiene che si debba attribuire un valore ad ogni singola parte di proprietà, indipendentemente dal fatto che alla fine si decida di ripartire i beni con il “criterio fisico” (secondo la loro ubicazione fisica, quello che ricade nel territorio del Fermano resta al Fermano e quello che ricade nel territorio Ascolano resta all’Ascolano).
2) – Ritiene poi che nel conteggio dei valori patrimoniali da sottoporre a ripartizione non si possa, né si debba, tener conto di quello che si è costituito a suo tempo per effetto delle leggi straordinarie relative alla Cassa del Mezzogiorno.
Infatti, per effetto di quelle leggi “straordinarie”, l’intervento è da ritenersi “aggiuntivo” e “limitato” rigorosamente al territorio dei 25 Comuni destinatari (e fisicamente già compresi nella parte residuale della ns. Provincia. Pensiamo, ad esempio, alla nuova strada di Croce di Casale, alla Cartiera Papale, ecc.). In sintesi fu il territorio dei 25 Comuni il destinatario esclusivo degli interventi straordinari, che ad esso devono rimanere, al di là ed al di fuori d’ogni ripartizione.
3) – Riguardo la divisione del personale, “Provincia Nova” ribadisce che l’eventuale costo aggiuntivo che la nuova Provincia di Ascoli Piceno fosse indotta a dover sopportare, per la riduzione della mobilità verso Fermo, debba essere a carico di un intervento speciale dello Stato, e/o della Regione, anche con la realizzazione di nuovi servizi “decentrati” statali e/o regionali.
Provincia Nova, tenuto conto di quanto esposto, valuta che si possa alla fine anche giungere all’annullamento (se non addirittura all’inversione del segno) di quanto finora ritenuto un “debito” a carico della nuova Provincia di Ascoli Piceno.
In ogni caso ritiene fondamentale che tutte le analisi (proprie, della Commissione, dei Tecnici della Provincia o di altri che siano), come sta giustamente avvenendo sistematicamente e da anni nel Fermano, prima dell’approvazione definitiva passino al vaglio “anche” e soprattutto dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ascolano.
E’ anche per questo che Provincia Nova sta continuando a chiedere da tempo che venga immediatamente (e sistematicamente) attivato il Comitato Ristretto dei Sindaci della nuova Provincia di Ascoli Piceno. Per i suddetti motivi oltre che per la sempre più urgente “costruzione” e “programmazione” del nostro nuovo Ente territoriale. Ad esempio, è assolutamente inaccettabile e assurdo che, sia pure per pochi anni, alcuni distretti scolastici “ascolani” possano essere gestiti da enti “fermani”. In questo, come in altri casi (tribunali, comunità montane, ecc.), la Regione deve intervenire immediatamente)».