Riserva di Roti, primo atto approvato

Riserva di Roti, primo atto approvato

Amagliani: Una conquista per un territorio di particolare pregio che va tutelato

di importanza comunitaria “Monte San Vicino”, dalla zona di protezione speciale “Monte San Vicino e Monte Canfaito”, dai tenimenti demaniali regionali e dalla aree flogistiche “Monte San Vicino” e “Piani di Canfaito”. “Un territorio di particolare pregio, – osserva l’assessore all’Ambiente, Marco Amagliani – non solo sotto il profilo naturalistico, che va tutelato con le giuste misure di conservazione. E’ dotato di un mosaico di valli di ‘alta montagna’ difficilmente rintracciabili in altri ambiti territoriali della Regione, e di ricchezze di carattere storico e culturale. Due valori che anche da soli potrebbero motivare, in futuro, un possibile allargamento dell’area protetta”. Considerato l’altissimo valore ambientale dell’intera area, l’iter per l’istituzione della riserva, iniziato dalla Regione nel gennaio del 2006, ha visto da subito il pieno sostegno di WWF, Legambiente, associazioni “Spizzichino” e “Lupus in fabula”, Club Alpino Italiano, Italia Nostra e la Federazione nazionale Pro natura. Tra le finalità a base dell’istituzione della riserva, la necessità di conservare le tipologie vegetali, in particolare le aree floristiche e i biotipi di interesse geologico, paesaggistico e naturalistico (come la Gola di Jana, Bocca de Pecu o Sasso Forato). La salvaguardia di segni antropologici e archeologici come grotte, anfratti e ripari sotto roccia abitati fin dalla preistoria; la tutela di specie animali presenti, in particolare il lupo, il capriolo, il gatto selvatico, il gufo reale, il falco pellegrino o il picchio rosso per cui occorre conservare l’habitat idoneo. Occorre poi salvaguardare il patrimonio storico monumentale, come l’abbazia di Santa Maria di Rotis, e i valori storici con i segni lasciati dalla resistenza dei gruppi partigiani attivi in questi territori durante la seconda guerra mondiale. A tal proposito l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha più volte sottolineato lo straordinario rilievo storico dell’area, fulcro di numerose e importanti battaglie partigiane culminate con la sconfitta delle truppe nazifasciste del 24 marzo del 1944. Il regolamento disciplinerà la tipologia e le modalità di costruzione di opere e manufatti, lo svolgimento delle attività artigianali o commerciali, sportive, agricole e pastorali, di ricerca scientifica e biosanitaria da affidare ad interventi di occupazione giovanile, di volontariato con riferimento alle comunità terapeutiche e al servizio civile. Regola inoltre il soggiorno e la circolazione dei mezzi di trasporto, limita le emissioni sonore e provvede all’accessibilità nel territorio del parco attraverso percorsi idonei per disabili. Nel territorio della Riserva sono vietate tutte le attività che possano compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali. La gestione della riserva sarà affidata alla Provincia di Macerata.