Terremoto, accordo con gli istituti di credito

Terremoto, accordo con gli istituti di credito

Gli istituti di credito che hanno aderito sono stati otto e hanno concesso circa 11.200.000,00 euro

Lo ha stabilito la Giunta regionale che a tale scopo sottoscriverà una nuova convenzione con le banche interessate. In precedenza, un altro accordo era stato firmato per l’abbattimento nell’immediato degli interessi sui finanziamenti concessi ai privati intenzionati a procedere in via anticipata all’esecuzione dei lavori occorrenti ai loro immobili danneggiati. Tutto questo per favorire in ogni caso l’avvio in tempi brevi della ricostruzione, in riferimento soprattutto a quegli interventi non ritenuti prioritari, in particolare per gli edifici che non costituivano l’abitazione principale al momento del sisma. Per agevolare la proceduta, la Regione è intervenuta istituendo un apposito fondo di garanzia presso ogni banca convenzionata. La convenzione prevedeva inoltre che l’apertura di credito venisse estinta entro sessanta mesi dalla concessione, mediante l’erogazione del contributo da parte della Regione o, in difetto, mediante il pagamento diretto da parte dei soggetti privati beneficiari. Gli istituti di credito che hanno aderito sono stati otto e hanno concesso circa 11.200.000,00 euro, per un totale di 148 pratiche (soprattutto abitazioni non principali). Successivamente, si è stabilito di autorizzare la cessione del credito per tutte le pratiche deliberate dagli istituti di credito entro il 30 settembre 2003. Tutto questo è stato necessario poiché il fabbisogno di spesa per la ricostruzione post sisma nelle Marche è risultato superiore agli stanziamenti fino a quel momento disposti dallo Stato con le leggi Finanziarie annuali. Ciò ha comportato da parte della Regione l’indisponibilità di risorse finanziarie sufficienti per ammettere a finanziamento le abitazioni non principali. Per trovare una soluzione al problema che riguarda i soggetti beneficiari delle anticipazioni bancarie sono stati svolti appositi incontri sia con i privati che con gli istituti di credito  ed è stata prospettata la possibilità di impiegare le somme di denaro già depositate presso le banche  (fondo di garanzia e fondo rischi) per l’estinzione delle aperture di credito esistenti. Le somme depositate consentono di coprire il 60% dell’ammontare del finanziamento concesso dagli stessi istituti. Ciò comporta l’onere a carico dei beneficiari della copertura della restante quota del credito e la chiusura delle aperture di credito. I beneficiari delle anticipazioni potranno vedere concesso dalla Regione la restante parte del contributo solo nel caso in cui lo Stato metterà a disposizione i fondi necessari per ammettere a finanziamento gli edifici adibiti ad abitazione non principal