«La documentazione del VIA è difforme, ovvero incompleta, rispetto alle prescrizioni di legge»
Come noto una società svizzera ha inoltrato la richiesta per la costruzione di una centrale elettrica a Marino del Tronto di una potenza di 166 MW. Prima della domanda ha fatto riunioni con pochi addetti dell’ascolano, poi presenta il progetto solo al comune di Ascoli Piceno. Dopo il mio articolo del novembre scorso apparso sulla stampa locale, si sono mobilitati Sindaci dei comuni limitrofi ed associazioni, allora è ripartito il procedimento e hanno presentato il progetto presso tutti i comuni interessati. E’ stato un errore di distrazione o ci hanno provato?
Scorrendo le leggi di riferimento ho notato che esse impongono che, oltre a depositare il progetto in cartaceo, prescrivono anche l’obbligo di produrlo su supporto informatico. Ho perciò inoltrato richiesta di estrarre copia al mio Comune, l’Ufficio responsabile mi immediatamente comunicato che il progetto non è stato depositato su supporto informatico, mentre mi ha consegnato copia della autocertificazione della Società dove si attesta che la documentazione prodotta “risulta copia identica a quella presentata in Provincia di Ascoli Piceno per l’avvio del procedimento per il rilascio dell’autorizzazione a costruire”.
Ma a questo punto anche essendo una società svizzera, pare proprio che nulla possieda della rinomata precisione elvetica. Infatti il suo comportamento nei rapporti con Enti ed Istituzioni del Piceno non è stato certo esemplare. Di conseguenza per i suddetti motivi, ho chiesto alla Regione Marche ed alla Provincia di Ascoli Piceno, l’annullamento del procedimento della Valutazione di Impatto Ambientale, in quanto la documentazione prodotta è difforme, ovvero incompleta, rispetto alle prescrizioni di legge.
Ho chiesto inoltre, di verificare la validità della autocertificazione resa al Comune di Folignano, perché se la documentazione prodotta fosse difforme potrebbero essere rilevabili anche responsabilità di tipo penale. Una ultima considerazione, sia nella prima pubblicazione che nella seconda si è manifestata una discreta superficialità, oppure una scientifica strategia? Questo dubbio, in entrambi i casi, accresce l’inquietudine e la preoccupazione per la realizzazione di una struttura di forte impatto ambientale e che, stante alle prime fasi, viene gestita con un forte deficit di trasparenza».