Levento dedicato al missionario maceratese sarà un argomento dellincontro tra Spacca e Prodi
E’ stato deciso dalla Giunta regionale per rendere omaggio a Padre Matteo Ricci chiamato, appunto, in cinese mandarino Li Madou. «Una scelta opportuna – ha detto il presidente Gian Mario Spacca – per dare il giusto risalto al ruolo e all’importanza di un grande marchigiano, il primo che nella storia ha aperto il dialogo con l’estremo Oriente». Tra due anni si celebra il quarto centenario della morte di Matteo Ricci e per l’occasione la Regione Marche ha richiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di dichiarare l’evento “di interesse nazionale”. Le celebrazioni saranno tra l’altro oggetto di confronto nel corso dell’incontro che il presidente Spacca avrà con il presidente del Consiglio Romano Prodi, il prossimo 15 gennaio a Roma. E’ stato presentato un progetto che prevede tra l’altro un’esposizione permanente sulla figura e l’opera del missionario in estremo Oriente e la realizzazione nelle Marche di un Istituto per lo sviluppo delle relazioni Italia-Cina. Un’operazione culturale che dà prestigio alle Marche e che rende la regione primo “ponte” con la Cina, offrendo allo stesso tempo la possibilità di approfondire scambi e relazioni, in perfetta sintonia con il carattere marchigiano di guardare lontano, alla ricerca di sempre nuove opportunità. Padre Matteo Ricci, insigne filosofo e scienziato, è nato a Macerata nel 1552 da una illustre famiglia. Come Gesuita viene inviato in Cina nel 1580. Primo straniero ad essere accolto nella Città Proibita, ospite dello stesso imperatore. Tuttora nella terra del Dragone e nel Continente asiatico la sua popolarità è straordinaria. «Per rendere l’idea – spiega Spacca – Padre Matteo Ricci viene considerato come una sorta di Leonardo da Vinci, per la qualità dei suoi studi e per il suo carisma. La sua instancabile opera, i suoi scritti - di formazione ed educazione, rivolti principalmente ai giovani - sono considerati ancora attuali e hanno aiutato la comprensione del mondo occidentale. A noi piace ricordarlo per aver tessuto le fila del dialogo tra Occidente e Oriente, andando a cercare le affinità, quei punti di contatto e di incontro, molto più numerosi di quanto si possa credere». Nel 1610 muore a Pechino e, per la prima volta in assoluto, viene concesso un terreno dello Stato per la sepoltura di uno straniero.