Crisi idrica, chi pagherà i danni?

Crisi idrica, chi pagherà i danni?

«Da tempo diciamo che le condutture dell’acqua necessitano di una seria manutenzione»

Chi rimborserà ditte edili, panettieri, pasticcerie, lavanderie etc? La mancanza di una politica esatta sullo sfruttamento dell’acqua ha come risultato ciò che in questi giorni sta accadendo.
Da tempo diciamo che le condutture dell’acqua sono vecchie, obsolete e che necessitano di una seria manutenzione proprio per evitare aggravi di spese e di disagio come è successo in questi giorni.
Il CIIP queste cose le sapeva e le sa tutt’ora ma – come ogni buona S.P.A. – deve fare utili e le spese manutentive – è risaputo – sono il terrore e la negazione dell’UTILE.
Se è vero che dopo questo evento tanti filoprivatizzatori ci diranno che se la gestione fosse stata privata ciò non sarebbe successo, noi di Rifondazione Comunista la vediamo diversamente.
Non vorremmo che accadesse a noi quanto avvenuto ad Aprilia e Latina. Qui hanno pensato bene di delegare la distribuzione dell’acqua ad un privato - la Società Acqua Latina - che, durante l’imbottigliamento, chiude i rubinetti a tutta la zona a sud di Roma e che ha fatto lievitare il costo netto delle bollette del 3000% (tremila per cento). In pratica l’imbottigliamento dell’acqua pubblica è a spese dell’utenza privata.
Ribadiamo e sosteniamo che l’acqua è un bene inalienabile dell’umanità e come tale va mantenuta e gestita pubblicamente; proponiamo invece una diversa logica di gestione pubblica attraverso una tassazione secca di 2 centesimi per ogni bottiglia di acqua imbottigliata dai privati così da creare un fondo per le manutenzioni straordinarie delle condutture pubbliche».