S.Benedetto, approvato il bilancio di previsione

S.Benedetto, approvato il bilancio di previsione

Non ancora eletto il difensore civico, dal momento che non è stato raggiunto il quorum

E' avvenuto giovedì 27 dicembre nel corso di una seduta durata poco meno di otto ore, interrotta dal voto unanime dei presenti, che ha determinato il rinvio della discussione delle tre mozioni all’ordine del giorno (quella presentata da Lorenzetti dell’Udc su un eventuale aeroporto del Tronto, quella di Forlì della Dc-Nuovo Psi sull’abolizione delle Province, e infine quella di Urbinati, Partito democratico, sulla sicurezza sui posti di lavoro). Non ancora eletto il difensore civico, dal momento che non è stato raggiunto il quorum di 21 voti (l’avvocato Stefania Tomassini ha ottenuto 20 voti). Nuovo tentativo alla prossima assise.
La discussione sui punti dal 3 al 7 compresi è stata accorpata su proposta della presidente del Consiglio Capriotti, approvata all’unanimità (si trattava dei vari provvedimenti finanziari: modifiche al regolamento Ici, nuove aliquote Ici, modifiche al regolamento Tarsu, variazione addizionale Irpef, Bilancio di previsione e pluriennale). Rispondendo all’unica interrogazione in programma, presentata da Lorenzetti, il sindaco Gaspari ha affermato che le istituzioni, da quelle locali (tramite un rilancio del Coico e del Centro Agroalimentare) a quelle nazionali, stanno cercando di arginare la crisi del settore agroalimentare, a partire da quella della Foodinvest. Ma il sindaco ha anche ricordato la scarsa redditività di questo comparto, che ha determinato nel corso degli anni un più o meno pronunciato disimpegno di imprese come Nestlé, Unilever, Iri. Il Comune di San Benedetto amministra per il prossimo anno poco meno di 59 milioni di euro, il 90% dei quali provenienti da entrate proprie: poco più di 11 milioni i proventi dell’Ici (compresi i 400 mila in più derivanti dall’aumento dell’aliquota applicata sulle seconde case affittate e degli immobili di categoria B, C e D, dal 6,5 al 7 per mille), quasi 8 milioni quelli della Tarsu, 4,9 milioni da tariffe per servizi comunali, quasi 3,9 milioni derivanti dall’addizionale Irpef. Quest’ultimo importo è già comprensivo del milione e mezzo di entrate aggiuntive derivanti dall’aumento della stessa addizionale, decisa dal Consiglio, dallo 0,5 allo 0,8%. Quasi 1,2 milioni di euro provengono inoltre dall’imposta di pubblicità, poco più di 1 milione dalla Tosap e infine 7,4 milioni di euro da trasferimenti statali. Aumentano inoltre dell’1,58% tutte le tariffe sui servizi erogati dal Comune, in base all’indice Istat (quasi 41 mila euro le entrate in più). Ma si taglieranno anche alcune spese, per poco meno di 294 mila euro. Rientra nella manovra 2008, peraltro, anche il provvedimento del governo, che riduce l’Ici sulla prima casa dell’1,33 per mille (a San Benedetto si passa quindi dal 4,3 al 2,97, ma fino ad uno sgravio massimo di 200 euro, con una minore entrata complessiva per il Comune di circa 1,5 milioni di euro, compensati con trasferimenti statali). Dalla vendita di immobili il Comune conta di incassare 3,42 milioni di euro (si tratta dell’ex liceo scientifico di via Leopardi di via Leopardi, del ragazzino dei lavori pubblici di via Tonale e della sala Cedic-ex Pretura). La spesa per il personale è pari a poco meno di 14 milioni di euro, ovvero il 32,39% delle spese correnti, contro un massimo di legge fissato nel 50%. Quasi 4,7 milioni è la spesa per i principali servizi sociali (ma com’è noto è prevista la sopraelevazione di un piano del Centro Primavera, dopo l’apertura del Centro diurno per malati di Alzheimer e quella imminente di un terzo asilo nido. L’incremento complessivo annuo per le spese sociali sarà di 1,23 milioni di euro). Il rapporto percentuale tra interessi passivi su mutui del Comune e le “entrate correnti” è pari al 3,59%, molto al di sotto della percentuale massima del 15% fissata dalla legge.