Brugni: una beneficenza di cattivo gusto

Brugni: una beneficenza di cattivo gusto

«L'ente amministrato da Rossi non è di certo virtuoso anzi è un vero e proprio tritasoldi»

istituzionali di fine anno utilizzando il denaro risparmiato per l'acquisto di un computer per la comunicazione con l'esterno a favore di un malato di SLA. Sicuramente un'ottima decisione alla quale va il nostro plauso. Ringraziando Dio, come molte altre amministrazioni decentrate, stanno adottando la stessa idea di risparmiare quei soldi e devolverli ai meno fortunati. Purtroppo, a parere di molti cittadini, non è stato di buon gusto il modo come il tutto è stato fatto, basato piuttosto sulla consapevolezza di propagandare all'esterno qualcosa, indubbiamente una buona azione, ma con contorni di comunicati stampa con interviste di amministratori provinciali e quant'altro con chiara volontà di apparire mediaticamente, come bravi amministratori anche in questa circostanza. Le parole di Rossi poi ci hanno fatto letteralmente balzare dalla sedia: "Pensiamo più alla sostanza che alla forma". Premesso il fatto che Rossi può anche non conoscere il senso di carità cristiana (fai del bene e scordatene!) ma le buone azioni si definiscono tali soprattutto perché non vengono fatte per essere propagandate ai quattro venti, tipo per far vedere quanto siamo bravi, altrimenti che buone azioni sono? Passiamo poi ad analizzare le sue esternazioni. In campo di contenimento delle spese, di rigore amministrativo è opportuno ricordare che l'ente amministrato da Rossi non è di certo virtuoso anzi è un vero e proprio tritasoldi. Bravo a risparmiare i soldi dei bigliettini a fine anno, qualche migliaia di euro per carità, ma quante persone bisognose caro Rossi potremmo aiutare con i 100.000 euro annuali spesi per i giornalini, telegiornali e propaganda varia della sua gestione?»