La federazione esprime il suo "no" alla centrale Turbogas
il relativo direttivo composto da tre donne e tre uomini: Casciati Paola, Prezzavento Paolo, Agnelli Alice, Tanucci Sandro, Palombini Lucia e Mora Andrea. Il nuovo Presidente eletto con 109 voti si presentava con la mozione dal titolo “Essere Verdi” caratterizzata da un forte impegno sulle tematiche ambientali del territorio Piceno con particolare attenzione alla riconversione della SGL Carbon, alla tutela degli animali, al sostegno incondizionato all’istituendo Parco Marino con l’obiettivo nel prossimo futuro di veder nascere un unico Parco Naturale Nazionale Piceno frutto dell’unione tra il Parco Marino e la Riserva Naturale Sentina. La neofederazione Provinciale vuole aiutare il nostro territorio a comprendere l’importanza di puntare sul turismo-verde (Parchi Naturali), sulle energie rinnovabili (no alla Turbogas) e sulla tutela e recupero dei piccoli borghi e del loro paesaggio, delle loro tradizioni culturali, artigianali e gastronomiche, veri e propri gioielli della nostra Provincia. Nella prima riunione tenutasi lo scorso venerdì 21 Dicembre, il nuovo direttivo dei Verdi ha stilato un documento in cui si ribadiscono tutte le perplessità già manifestate da diverse forze politiche in merito al nuovo progetto di Centrale Turbogas da realizzare a Marino del Tronto. «Il progetto proposto - scrivono i Verdi nel loro documento- non risponde ai quei criteri di tutela ambientale cui si deve uniformare ogni nuovo impianto di produzione di energia elettrica. i Verdi si associano a quanto già affermato dalle associazioni ambientaliste esprimendo il loro NO netto a una centrale TURBOGAS che immetterebbe nell'aria una grande quantità di CO2, di NOx e di micidiali polveri sottili e ultrasottili che sono tra i maggiori responsabili di patologie collegate all'inquinamento atmosferico. Tra l'altro la Provincia di Ascoli Piceno è diventata una delle Province leader a livello nazionale per le energie rinnovabili, non è pensabile, quindi, puntare ancora su impianti a combustibile fossile come le Turbogas che rappresentano un modello ormai superato di produzione di energia elettrica. Meglio puntare, invece, sul solare termico e sul fotovoltaico, su centrali di nuova concezione che concentrino e sfruttino l'energia solare. Inoltre, per l’impianto in questione, non è stata chiesta alcuna contropartita ambientale a compensazione delle migliaia di tonnellate di CO2 che verranno immesse in atmosfera, e non si è ancora chiarito quale sarà il vero impatto sul clima e sulla qualità dell’aria. I Verdi dicono NO al ricatto occupazionale che vorrebbe far passare la centrale turbogas come una panacea per tutti i problemi che affliggono la Cartiera Ahlstrom. Bisognerebbe invece obbligare tutti i nuovi impianti industriali a dotarsi di pannelli fotovoltaici che sfruttino tutta la superficie esposta ai raggi del sole. In questo modo si incentiverebbe quel modello di sviluppo, da noi auspicato, che riesce a coniugare finalmente ecologia ed economia, l'unico modello che può garantire un futuro pulito e sostenibile per le prossime generazioni». A gennaio il direttivo si incontrerà con l’assessore Marchetti ed il consigliere provinciale Cesetti per concordare le azioni da programmare per scongiurare la realizzazione del progetto che si rivelerebbe «l'ennesima ferita per il nostro territorio».