Il presidente ad Ascoli alla prima giornata dei lavori del Consiglio dei marchigiani all'estero
«Vogliamo costituire un esempio per l'intera comunità del paese - ha aggiunto - ma per riuscirci dobbiamo riannodare la tela, già solida, delle relazioni con il mondo degli emigrati». Il momento certo non è felice: «ogni anno - ha ricordato - paghiamo 80 miliardi di euro di interessi sul debito contratto negli anni precedenti, e questo significa tagliare i bilanci delle amministrazioni locali, delle Province e della stessa Regione. Soprattutto - ha ricordato Spacca - cominciamo a registrare dei tagli insopportabili dei servizi alle nostre comunità, come quello delle corse ferroviarie tra Ancona e Roma». Tuttavia, nel caso delle politiche dell' emigrazione sono riconfermati e rilanciati gli impegni assunti nei confronti dei cittadini, compresi quelli emigrati nel mondo, con una serie di progetti nei settori dell'impresa, della cultura, del turismo e della società. Punto di riferimento importante sono i giovani, ovunque essi siano, e le donne. Ma secondo il presidente occorre avviare collaborazioni concrete per lo sviluppo economico: l'esperienza del Canada e dell' Argentina è stata molto positiva nella ricerca di forme di sponsorizzazione concrete su alcuni progetti specifici, «ma c'è anche bisogno di concentrare le iniziative, evitando dispersioni». Spacca ha infine sottolineato che la presenza delle Marche nel mondo è cresciuta, anche grazie alle mostre e alle iniziative culturali internazionali che hanno caratterizzato il 2007.