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Minoranza costretta ad abbandonare il consiglio comunale
Un'altra occasione persa per la maggioranza di essere vicina ai cittadini
per definire e fotografare la situazione Ahlstrom e comunque la preoccupante situazione occupazionale del territorio piceno.Un'altra occasione persa per la maggioranza di essere vicina ai cittadini, ai lavoratori; un'altra occasione persa di dimostrare la volontà politica di redigere, almeno su determinati argomenti qual'è l'occupazione, un documento comune con la minoranza.
L’ordine del giorno della minoranza, che prevedeva un investimento di 100.000 euro per uno studio industriale, è stato come al solito stravolto dalla maggioranza che ormai solo l’abile lavoro sartorile del Sindaco Celani (poverino) riesce a tenere in piedi.
E la minoranza costretta - ancora una volta - ad abbandonare l’aula consiliare pur di non vedere vanificata la propria proposta e non rendersi corresponsabile di inciuci ed equilibri che ormai riguardano solo la Giunta Celani.
La chiusura della GIFAR, la chiusura della ex ITEMAR, la chiusura della CARTIERA, la mancata reintegrazione di organico e la perdita del settore ricerca e sviluppo alla MAFLOW, la riduzione di organico alla MANULI sono solo alcuni tra i drammi che stiamo vivendo nell’assoluto immobilismo di questa Giunta.
Problemi chiaramente esternati dal Segretario della CGIL Giancarlo Collina, dal Vice-Presidente della Regione Marche Agostini, dal Vice-Presidente della Provincia Mandozzi, ma anche e soprattutto dai lavoratori tutti.La crisi della Cartiera di Ascoli è un chiaro esempio di quanto detto: una multinazionale che abbandona dopo aver attinto anche a denaro pubblico, lasciando disoccupati lavoratori altamente professionalizzati che verranno ricollocati, bene che vada, sul mercato del lavoro come precari o generici, svilendo del tutto la loro professionalità e dignità.
Ci sono dei dati che forniscono i dipendenti della cartiera che dimostrano come con un’oculata gestione, minori sprechi e leggera riduzione degli organici, renderebbero questo impianto remunerativo ed efficiente.Tutto questo però non interessa all’attuale proprietà che decide comunque di andarsene solo ed esclusivamente per motivi legati non alla produzione, non all'assenteismo (come vorrebbero far credere) ma a mere speculazioni economico-finanziarie.
Occorre allora fare un salto di qualità assumendo la crisi della cartiera come esperimento pilota nel quale Comune, Provincia, Regione e Associazione degli Industriali si raccordino tra loro permettendo la viva continuazione di questa fabbrica.
Il Sindaco Piero Celani, per la parte di sua competenza visto che la Ahlstrom insiste sul territorio della nostra città, dovrebbe contattare la proprietà e chiedere con “autorevolezza” che venda questo impianto solo ad un imprenditore cartario che possa garantire una continuità produttiva.Solo se si arriva a questa soluzione si potranno efficacemente rigettare quei tentativi di speculazione sul terreno di questo impianto che, sappiamo, sono già iniziati.I lavoratori della cartiera hanno coniato uno slogan: “al posto della cartiera ci può essere solo un’altra cartiera”.
Ed è al Sindaco Piero Celani che chiediamo quali sono stati fino a questo momento queste azioni visto che si era impegnato formalmente a contattare la proprietà per discutere le sorti di questa fabbrica.Non vogliamo - Sindaco - che questi Consigli Comunali restino un inutile strumento in attesa di cantare definitivamente il “de profundis” alle imprese che chiudono.
Siamo stanchi di Consigli farsa, dei farneticanti show forzitalioti! Il Circolo di Ascoli Piceno di Rifondazione Comunista pretende da questo Sindaco un maggiore impegno ed una maggiore mobilitazione - in linea con gli altri enti e sindacati - quantomeno per tutti i lavoratori/cittadini che non trascorreranno certo un BUON NATALE!