Maroni: «Finora la Provincia ha investito oltre 7 milioni di euro in questo progetto»
per le scuole ITAS “Mazzocchi” di Ascoli, Liceo scientifico “Orsini” di Ascoli e IPSIA di S. Benedetto. I tre impianti da 19,8 kw di potenza , del costo rispettivamente di 160.000, 128.000 e 204.000 euro, sono finanziati per il 75% dalla Regione con fondi europei grazie al fatto che la Provincia ha risposto ad un apposito bando emesso dalla Regione stessa. I tre impianti si andranno ad aggiungere ai 18 impianti già entrati o prossimi ad entrare in esercizio su altrettante scuole della Provincia per una potenza complessiva di 613 chilowatt in grado, a regime, di produrre oltre 821.000 kilowatt annui. «Finora la Provincia ha investito oltre 7 milioni di euro in questo progetto che ha pochi eguali in Italia – spiega l’assessore al patrimonio e all’edilizia scolastica Ubaldo Maroni – in questo caso, oltretutto, l’onere per l’Ente sarà ridotto grazie alla capacità di intercettare risorse regionali che ci consentono di coprire ben i tre quarti dei costi. Non va dimenticato inoltre che, a regime, la Provincia introiterà oltre 400.000 euro di incentivi statali annui per vent’anni, oltre al risparmio derivante dall’autoproduzione di elettricità. In questo modo, l’investimento effettuato sarà ampiamente ripagato». «I tre nuovi progetti approvati – aggiunge l’assessore all’ambiente Manuela Marchetti - integrano un’iniziativa che la Provincia sta attuando da diversi anni che, oltre al valore in sé, ha due importanti risvolti. La prima è che risulta assolutamente coerente con le direttive del Piano energetico provinciale in fase di redazione che ha proprio nella produzione di energia da fonti rinnovabili uno dei punti - cardine: sarebbe strano se la Provincia predicasse bene e poi non desse il buon esempio. Il secondo elemento da sottolineare è che questi impianti sorgono su edifici scolastici, una precisa indicazione culturale per i ragazzi, che possono osservare direttamente nell’ambiente scolastico come si possa produrre energia in modo diverso, ma anche per le loro famiglie».