istituto previsto dal contratto di lavoro. Anche in questo caso, un dato assolutamente nella media. Ma quando l’obiettivo è quello di dare addosso alla pubblica amministrazione, questi sono dettagli insignificanti. E’ meglio dipingere il settore pubblico come un ricettacolo di sfaccendati perdigiorno piuttosto che ammettere che è grazie ai servizi pubblici se le persone sono messe nelle migliori condizioni per lavorare bene e quindi alle aziende da cui dipendono di prosperare. Naturalmente stiamo parlando di servizi pubblici efficienti: è questa la battaglia che dobbiamo condurre tutti insieme, non rivendicare titoli di merito, quasi una sola categoria, quella degli industriali, fosse “salvatrice della Patria”. Piuttosto ci dica il presidente di Confindustria se il pubblico era così riprovevole quando elargiva a piene mani contributi alla Fiat o se lo è anche adesso che la Finanziaria si accinge a riproporre sussidi per la rottamazione delle auto di cui la Fiat, quale leader del mercato nazionale, sarà nuovamente la maggiore beneficiaria».