Carrabs: «Iniziativa pilota in Italia. Valorizziamo le risorse del territorio»
Presenti alla conferenza stampa l’assessore regionale alle Politiche della montagna Gianluca Carrabs, il presidente dell'Unione Comunità montane delle Marche, Maria Assunta Paci, i consiglieri regionali Francesco Comi, Franco Capponi e Leonardo Lippi. «Evitiamo azioni demagogiche e dannose – ha detto Carrabas – perché il risparmio è una priorità comune, ma dobbiamo assolutamente preservare questi territori così forti nel gestire difficoltà materiali e immateriali, capaci di produrre reddito, cultura e sostenibilità, eppure così fragili nel loro equilibrio. Per questo oggi siamo tutti qui, al di là degli schieramenti politici, per affermare con decisione che le Comunità montane devono essere ripensate ma tenendo conto delle esigenze reali del nostro territorio». Concorde la Paci che ha espresso soddisfazione per «aver superato una fase di grande confusione e convulsione in cui le Comunità venivano additate come la voragine della pubblica amministrazione. Basti dire che tutti i 13 presidenti delle Marche costano come due dipendenti del Senato, e che spesso siamo stati portati a esempio di ente virtuoso vincendo concorsi ad hoc o venendo selezionati dal Formez proprio come caso ideale di buona gestione locale. Purtroppo, in epoca di tagli a casaccio, siamo finiti al centro del mirino, ma ora finalmente le istituzioni e la cittadinanza hanno capito a cosa si andrebbe incontro decurtando dell'80% la popolazione residente in Comunità come prevede la Finanziaria con il suo limite dei 500 metri. Noi invece proponiamo qualcosa di più serio: 30 milioni di euro in meno all'anno - su scala nazionale - risparmiando all'osso sugli amministratori, e poi che siano le Regioni a fissare le nuove composizioni delle Comunità parametrando le scelte alle esigenze della popolazione». Capponi ha confermato la necessità di fare fronte comune sul tema. «Abbiamo approvato ieri in Consiglio una risoluzione che chiede esattamente di affidare alle Regioni la questione. Certo esistono correttivi importanti sulla linea del risparmio e dell'ottimizzazione, ma non c'è dubbio che questi enti debbano mantenere una funzione specifica, assai preziosa nel contesto socioeconomico marchigiano». Anche Lippi ha ribadito che occorre «stabilire subito una linea di risparmio, ma rilanciando le Comunità montane che, a 37 anni di età, avranno sicuramente un beneficio dal vedersi oggetto di nuova attenzione. Senza stravolgerne il senso e le funzioni, senza perdere l'enorme valore aggiunto che hanno apportato all'intero sistema Marche: quel 17% di Pil prodotto in montagna è un dato che dice tutto». «La Finanziaria così com'è – ha concluso Comi – stabilisce che da 13 Comunità si passi a 4 e tutti i comuni esclusi che fanno? Come possono garantirsi i servizi primari, quali trasporti, rifiuti, assistenza ai bimbi, agli anziani e ai disabili, strutture per lo sport e la cultura, sportelli per l'occupazione e il lavoro, servizi di documentazione come catasto, anagrafe, Enel, etc? Con 10-12 nuove unioni di comuni, a loro volta dotate di presidenti, assessori, consiglieri e dipendenti, si avrà solo una dannosa moltiplicazione anziché un risparmio».