«Il Comune non può promuovere iniziative di parte con persone come Farina»
«L’amministrazione Celani si dimentica, da sette anni, di celebrare la giornata della Shoa. Si dimentica della iniziativa mondiale della Festa dell’Albero. Si dimentica di rendere concreti e realizzabili tutti gli ordini del giorno approvati, anche all’unanimità, dal Consiglio Comunale, sulle nomine delle partecipate, sulla SABA e sui parcheggi blu a pagamento, sulla targa commemorativa della visita del Presidente Ciampi il 25 aprile 2002, ecc.ecc. Non si dimentica, però, di dare il patrocinio ad una iniziativa di partito (di maggioranza), di intitolare lo storico piazzale del Gioli (Viale De Gasperi) ai martiri di Nassirya e promuove l’intitolazione della Scuola di Monticelli a don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione. Non si è dimenticato di partecipare, con un saluto, il 22 novembre presso l’auditorium della scuola di Monticelli ad un incontro, patrocinato dal Comune, di testimonianze di ex allievi di don Luigi Giussani, alla presenza dello scrittore Renato Farina, autore del libro “Don Giussani, vita di un amico”. Chiediamo al sindaco Celani se è a conoscenza delle disavventure giudiziarie capitate dallo scrittore Renato Farina, il quale dal gennaio 2007 è sotto processo a Milano con l’accusa di favoreggiamento in relazione al rapimento dell’imam Abu Omar. Il 16 febbraio 2007 ha patteggiato la pena ed è stato condannato a sei mesi di reclusione. La pena è stata immediatamente commutata in una multa di 6.800 euro. Farina ha riconosciuto le accuse di favoreggiamento mosse a suo carico e, nel corso degli interrogatori, ha ammesso di essere stato pagato ripetutamente dal SISMI per le sue attività e di aver ricevuto pressioni dai Servizi Segreti Militari per reperire informazioni sulle indagini in corso sul sequestro di Abu Omar. Ancora prima il 2 ottobre 2006 l’ordine dei giornalisti lombardo lo sospende per un anno per aver pubblicato notizie false in cambio di denaro dal SISMI. In questa occasione non vogliamo entrare nel merito della scelta (che contestiamo) della titolazione della Scuola di Monticelli, perché meriterebbe un discorso a parte, ampio, profondo e articolato sulla laicità della scuola pubblica. Ci preme ora invece esprimere la nostra meraviglia per la scelta che la scuola ha fatto nell’attribuire ad una persona così tristemente nota (Renato Farina), perché apparsa di frequente sulle cronache giudiziaria, il ruolo di rappresentare e di interpretare lo spirito dell’iniziativa, cioè il rafforzamento dei valori religiosi, etici, umani e sociali nelle comunità educanti. Le istituzioni scolastiche devono fare molta attenzione nel proporre il modello di riferimento agli alunni. E il Comune non può promuovere iniziative di parte con tali personaggi. Per tutto ciò ci uniamo ai tanti genitori e ai cittadini che si sono risentiti per la scelta degli organi collegiali del circolo di Monticelli, stigmatizzando la presenza del Farina ad un’incontro patrocinato dal Comune ed appoggiata dal sindaco Celani, il sindaco dalla memoria ad intermittenza».