«Prima valutare quanta energia si può produrre ancora con fonti rinnovabili»
«Prendiamo atto che il progetto Turbogas, a seguito delle iniziative avviate, anche grazie al contributo della stampa locale, è stato bloccato dalla Provincia nell’iter , anche per coinvolgere tutti i territori che subirebbero l’infausto deterioramento ambientale. Ritengo, però, che due mesi sono troppo pochi per analizzare ed assumere decisioni che altereranno l’equilibrio ambientale per i prossimi decenni. Serve uno studio approfondito delle necessità del nostro territorio, per poi valutare le diverse soluzioni e scegliere quella che ottimizza l’energia che può prodursi dalla combustione del gas. Credo che decisioni del genere possano assumersi, razionalmente, dopo l’approvazione del PEAP (Piano Energetico Ambientale Provinciale), altrimenti detto Piano, dopo la realizzazione della centrale Turbogas, risulterebbe unicamente una presa d’atto di uno stato di fatto. La mia proposta, che è stata posta in discussione al prossimo Consiglio comunale, chiede in primo luogo, che ci sia l’approvazione del PEAP, poi discutere sulle possibili soluzioni che lo strumento prospetterà. Personalmente ritengo che prima si debba valutare quanta energia si può produrre ancora con le fonti rinnovabili, quali idroelettrico, fotovoltaico ed eolico, poi determinare come, dove e quanto si deve produrre energia termoelettrica. Se invece il problema chiede risposte in tempi più stretti, ritengo che la soluzione migliore sia la distribuzione di più centrali di taglia media, inferiori a 20 MW, al fine di ottimizzare l’energia della combustione attraverso la cogenerazione, o meglio ancora la trigenerazione, ossia la produzione di energia elettrica, termica e del freddo. Quindi piccole centrali che devono essere localizzate ognuna in zone industriali omogenee, da dislocarsi in tutti i distretti industriali della Provincia e in prossimità di industrie che per il loro ciclo di produzione possono utilizzare il calore residuo prodotto. Tutto comunque dopo l’approvazione del PEAP che dovrebbe nascere da uno studio approfondito di tutte le peculiarità che mettono in relazione domanda di energia elettrica, di calore e del freddo o refrigerazione. Certamente il progetto della realizzazione della centrale della turbogas non coincide con il principio di detta ottimizzazione e comunque ritengo che questa dovrebbe essere un estremo rimedio ad una situazione estrema, circostanza che ad oggi non sussiste, inoltre, da una serie di verifiche, sembra che non emetterebbe solo CO2, ma anche i più temibili ossidi di azoto (NOX) e particelle sottili ed ultrasottili, quest’ultime pare che sfuggano ai filtri e sono create dalle alte temperature termiche di bruciatura del combustibile. Da quanto è successo ritengo sia emersa la necessità di una riflessione su come gli organi politici del Consind hanno gestito la vicenda, se è vero che da diversi mesi si sono svolte più riunioni con la società che ha inoltrato la richiesta di costruzione dell’impianto. Sopratutto chi ne era al corrente, chi ha partecipato e sopratutto di che cosa si è discusso, quali proposte sono state valutate, come è stato individuata l’area?»