Consiglio provinciale, la tragedia di Appignano e il nodo Relluce

Consiglio provinciale, la tragedia di Appignano e il nodo Relluce

Brugni: «Se la discarica verrà chiusa, aumenterà la tassa sulla raccolta dei rifiuti»

Il documento impegna la Provincia a partecipare, insieme ai familiari delle vittime e altri Enti, ad iniziative di sensibilizzazione per la crescita della coscienza civile e dell’educazione alla legalità soprattutto tra le giovani generazioni. Il Consiglio ha quindi  approvato la delibera sugli indirizzi al Presidente alla Giunta provinciale in ordine alle risultanze dei lavori della II commissione consiliare sulla situazione della discarica di Relluce. Nel documento si afferma che gli interventi necessari all’eliminazione dei cattivi odori risultano prioritari rispetto all’ampliamento della discarica. L’Assemblea consiliare ha infine approvato il regolamento per l’attuazione e il funzionamento dell’Ufficio del difensore Civico, figura prevista dallo statuto dell’Ente, a cui spetta il ruolo di garante dell’imparzialità e del buon andamento dell’Amministrazione. L’atto disciplina le modalità di intervento del difensore civico, i rapporti con gli organi della Provincia, la durata in carica. Tra le prerogative di questo “garante” dei cittadini la facoltà di acquisire informazioni presso i dirigenti responsabili del procedimento, partecipare di diritto come osservatore alle riunioni del Consiglio Provinciale e redigere una relazione annuale sull’attività svolta per rimuovere abusi, disfunzioni e carenze. Nei requisiti previsti dal regolamento per ricoprire l’incarico di difensore civico figurano: età superiore ai 45 anni, laurea in giurisprudenza, comprovata esperienza giuridico-amministrativa maturata in attività professionali, di docenza, di impiego pubblico e privato. Il provvedimento è stato votato con un emendamento proposto dal consigliere di AN Pasqualino Piunti che riduce ad un terzo l’indennità prevista per il difensore civico rispetto alla previsione iniziale che fissava la stessa alla metà di quella percepita dal presidente dell’Assemblea consiliare.

Il parere di Massimiliano Brugni: «Nel corso dell'ultimo consiglio provinciale si è discusso dell'annosa questione riguardante la discarica di Relluce. Il documento approvato dalla maggioranza è passato con il voto contrario di AN, perché il centrosinistra non ha voluto recepire un'emendamento che chiedeva di risolvere il problema dei miasmi della discarica e contemporaneamente di dare il via all'autorizzazione della quinta vasca. Il documento della maggioranza invece obbliga a fare i lavori necessari alla sistemazione della discarica per evitare cattivi odori prima dell'autorizzazione alla quinta vasca. Purtroppo il senso cambia notevolmente, il pericolo è quello causato dal fatto che l'esaurimento della quarta vasca è imminente, si è detto dicembre 2007 e l'autorizzazione ed i lavori per la realizzazione del nuovo contenitore dovevano già essere iniziati, cosa accadrà ora, con questo paletto ulteriore? Se già si è in ritardo figuriamoci con l'imperativo approvato nel documento di fare quei lavori prima dell'autorizzazione alla quinta vasca. Dove si porteranno i rifiuti dei 29 Comuni che oggi confluiscono a Relluce, se non si darà il via immediato alla quinta vasca? La visione di AN tiene coscienziosamente conto di tutte le sfaccettature del problema rifiuti, dei cattivi odori che debbono essere bloccati ma ha il riferimento continuo verso il pericolo rifiuti che pende come una spada di Damocle sulla nostra testa. Purtroppo la maggioranza al governo in provincia riguardo al problema "Relluce" ha una visione miope della tematica, offuscata dalla chiusura preconcetta verso il Comune di Ascoli , dietro alla polemica ambientalista si vorrebbero diverse gestioni da quella ascolana, altrimenti non riusciamo a comprendere la chiusura preconcetta verso il nostro emendamento. Ai numerosi quesiti sollevati dalla nostra parte nel consiglio provinciale nessuna risposta. Dove porteremo i rifiuti, cosa accadrà? Faremo la fine della Campania? I cittadini devono conoscere ulteriormente che nel malaugurato caso che Relluce venga chiusa si aumenterà paurosamente la TARSU, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, nessuno ne parla, ma sarà così. Auspichiamo un'accelerazione dei tempi per il rilascio dell'autorizzazione, nella speranza che i governi della Regione e della Provincia analizzino il problema rifiuti in tutte le sfaccettature, anche quelle che non fanno comodo denunciare con chiarezza (aumento TARSU) per non far diventare il Piceno come la Campania. Le chiusure ideologiche preconcette fanno disastri soprattutto per i cittadini».