Il disegno di legge non definisce la provincia di aggregazione
La delibera in questione esprime parere favorevole al distacco, dalle Marche, dei sette Comuni dell'Alta Valmarecchia pesarese che decisero a larghissima maggioranza nel referendum del dicembre 2006 la propria aggregazione all'Emilia-Romagna. Si tratta di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Sant'Agata Feltria, San Leo e Talamello. Il parere positivo non comprende i comuni di Copiolo e Sassofeltrio, che hanno preso un'analoga iniziativa successivamente. In particolare, la delibera approvata esprime parere favorevole allo schema di disegno di legge firmato dai ministri dell'Interno e degli Affari regionali che prevede l'aggregazione alla Regione Emilia-Romagna senza definire la provincia (Rimini o Forlì-Cesena). I sette comuni hanno sempre rivendicato la loro vicinanza, anche geografica, a Rimini, città che ha sempre sostenuto in modo bipartisan l'accoglienza ai sette comuni della Valmarecchia pesarese. Il testo approvato richiama comunque la risoluzione votata all'unanimità dalla stessa Assemblea legislativa dell'Emilia- Romagna nell'aprile scorso, a sostegno degli esiti quasi plebiscitari dei referendum con il quale i cittadini dei sette comuni si sono espressi a favore del passaggio alla Regione Emilia-Romagna. Un emendamento firmato da Ds, Ecodem e Margherita ha assorbito una proposta di Antonio Nervegna (Fi) per eliminare dalle premesse i riferimenti alla complessità del contesto nazionale e alla proposta governativa di modifica della Costituzione, sostituendoli con richiami alle ragioni di ordine storico, culturale, geografico ed economico che sostengono la scelta dei sette comuni, che per molti servizi pubblici si rivolgono già alle strutture del riminese. Questa scelta viene dunque differenziata dalle varie altre iniziative di aggregazione di Comuni a Regioni a Statuto speciale, caratterizzate principalmente - si afferma - da motivazioni di ordine economico e fiscale. I diversi interventi in aula arrivati dal forzista Nervegna e da Paolo Lucchi (Ds), Marco Barbieri (Margherita), Luca Bartolini (An), Daniela Guerra (Verdi), Maurizio Parma (Lega nord) e dall'assessore alla programmazione Luigi Gilli hanno più volte ribadito questi concetti, esprimendo una volontà pressoché unanime della Regione Emilia-Romagna di attenersi esclusivamente al parere favorevole nei confronti della volontà popolare sancita dal referendum dei sette comuni.