Ordinanza prostituzione, Di Matteo precisa

Ordinanza prostituzione, Di Matteo precisa

Soluzione circoscritta a quella fascia della Bonifica del Tronto di Controguerra

Indirettamente il Comune di Ancarano, che vive questo stesso problema e che non ha sostenuto la stessa iniziativa, si sente tirato in ballo in particolare quando il Sindaco di Controguerra afferma di esse stato sostenuto in questa battaglia contro la prostituzione solo dai suoi stessi concittadini ma non dai colleghi. Il sindaco di Ancarano Emiliano Di Matteo, intende così precisare: «La presenza della prostituzione sulla Bonifica del Tronto è una piaga annosa che cerco di debellare fin dal mio primo insediamento del 2001. Il vero ostacolo - afferma Di Matteo - incontrato fino ad oggi è dato dall’insieme delle orme delle Leggi dello Stato che non consentono al Sindaco interventi incisivi al riguardo. Debbo precisare, pur non volendo assolutamente entrare nelle decisioni del Consiglio Comunale di Controguerra, due cose fondamentali: la prima è che nessun collega mi ha cercato per coinvolgermi in un’iniziativa comune. Debbo ricordare che - aggiunge - quando non ero ancora Presidente della Città Territorio, la mia proposta di delegare le funzioni della municipalità all’Unione raccolse un tiepidissimo interesse e fu subito stoppata così come ebbe stessa sorte la petizione per chiedere il rafforzamento delle Caserme dei Carabinieri. Istanza, quest’ultima, strombazzata in conferenza stampa e poi portata avanti dal solo Comune di Ancarano. La seconda precisazione è che non ho mai preso in considerazione l’adozione di un’ordinanza analoga a quella di Controguerra. Il motivo va ricercato in una sentenza della Cassazione, della quale ero a conoscenza - dichiara il sindaco - che aveva annullato un medesimo provvedimento del Sindaco di Verona dichiarandolo illegittimo. In questo modo ho evitato al mio Comune pretese risarcitorie dei soggetti sanzionati e non ho alimentato superflue quanto inutili forme di pubblicità. Tuttavia da sei anni la mia Amministrazione combatte la prostituzione con i mezzi che le Leggi nazionali ci consentono come controlli periodici, continui e capillari di Carabinieri e Polizia Municipale. Attraverso essi il fenomeno è stato circoscritto e ridimensionato rispetto a qualche anno fa. A mio avviso, inoltre, un deterrente efficace potrebbe essere quello di dotare il piazzale delle aziende di un servizio di video-sorveglianza che finirebbe per scoraggiare, probabilmente, tanto le prostitute quanto i loro clienti. E’ su questa strada che ci stiamo muovendo - conclude Di Matteo - con diverse ditte nella speranza che, nel frattempo, lo Stato ci permetta di disporre di leggi più efficaci».