Le polemiche erano sorte in particolare sui progetti di viale De Gasperi
In particolare, a proposito della riqualificazione del lato est di viale De Gasperi, per la quale i lavori dovrebbero partire a gennaio 2008, l’assessore e il tecnico ribadiscono che la pavimentazione non avrà un colore molto difforme da quello del lato ovest, salvo essere a tinta unita, sul beige, senza paletti metallici, come quelli presenti sul lato ovest. «La progettazione di questo intervento», precisa Vesperini, «sta andando avanti da circa un anno, con varie riunioni delle commissioni consiliari, cui sono stati invitati sia le associazioni di categoria che i presidenti dei comitati di quartiere interessati. Non è mancata la partecipazione, se non in alcune recenti assemblee pubbliche, in base alle quali mi è sembrato appena un po’ forzato sostenere che “i residenti” avrebbero bocciato il progetto. All’ultima, per esempio, erano presenti non più di una decina di persone sui circa 7 mila residenti di viale De Gasperi». «Quando si fa un progetto - afferma Farnush - si valutano tutti gli aspetti come la viabilità (dolce, veicolare, pedonale), i parcheggi, le conseguenze sulle attività commerciali, sui residenti, ecc. Poi si arriva ad una conclusione che è la posizione ufficiale dell’amministrazione. L’avvio stesso di un progetto avviene su preciso indirizzo dell’amministrazione. Ma vorrei precisare che alcune voci circolate non corrispondono al vero, per esempio che ci sarebbe l’idea di spostare la fontana di piazza Matteotti, dove invece i lavori saranno coerenti con quanto già fatto, salvo qualche essenza arborea in più e una ulteriore fontana». «Provvedimenti sulla viabilità potranno essere prese anche successivamente alla riqualificazione», riprende Vesperini, «per il semplice fatto che questo aspetto riguarda ovviamente una zona più ampia rispetto al solo viale De Gasperi. Non a caso contiamo di recuperare altrove i 17 posti auto che andranno persi». Farnush conclude su alcuni aspetti economici relativi ai lavori di riqualificazione: «la legge Merloni», afferma il tecnico, «impone ai Comuni di progettare simili interventi tramite le proprie strutture. Questo determina notevoli risparmi. Nel caso della progettazione del nuovo lungomare, ad esempio, si è risparmiato almeno un milione di euro».