Nellarea del Gran Sasso esistono situazioni di criticità molto gravi
molto più gravi legati a dissesti idrogeologici e a movimenti franosi in atto. E proprio in considerazione di queste situazioni, che investono abitati e infrastrutture, sarebbe necessario istituire in Abruzzo il Servizio Geologico Regionale». E’ quanto scrive il presidente Ernino D’Agostino al Ministro dell’Ambiente, Pecoraro Scanio, dopo aver appreso dagli organi di informazione che sulla base di una interrogazione presentata dall’onorevole Paola Pelino, sarebbero stati destinati dei fondi al monitoraggio permanente del Gran Sasso. L’onorevole Pelino avrebbe ottenuto dal Governo “l’impegno per l’installazione di una base permanente di monitoraggio per il Gran Sasso” oltre a disporre“...nuove iniziative progettuali per un costante monitoraggio della parete rocciosa del Gran Sasso con tecniche differenziali e fotogrammetriche per evitare ulteriori pericoli di crollo come già accaduto il 22 agosto 2006”; l’impegno sarebbe stato assunto in sede di question-time dal Sottosegretario all’Ambiente Bruno Dettori. Dalle relazioni scientifiche illustrate nella tavola rotonda organizzata dalla Provincia, dal Bacino Imbrifero e dal Club Alpino Italiano il 2 dicembre 2006, emergerebbe con chiarezza che la “frana al paretone del Corno Grande ha generato un diffuso allarme mentre, in realtà, si è trattato di un evento da considerare ordinario - si legge nella nota del Presidente - data la natura geologica e l’evoluzione della morfologia del massiccio del Gran Sasso”. Fra i relatori alla tavola rotonda vi erano i geologi incaricati dall’Università “G. d’Annunzio” di Chieti di redigere la nuova carta geologica d’Italia, relativamente all’area del Gran Sasso; redazione che viene effettuata per conto del Servizio Geologico d’Italia del Ministero. Alla luce di queste considerazioni, quindi, il Presidente, ritiene che siano altre le priorità da considerare e sulle quali costruire progetti da finanziare: «Nell’area del Gran Sasso, ma anche in altre aree, esiste un quadro di criticità, ovvero di rischi, che richiede una grande attenzione da parte delle istituzioni. I relatori e gli amministratori locali a vario titolo hanno ritenuto che le attenzioni vanno concentrate su quei dissesti sicuramente ben più rischiosi e che interessano abitati ed infrastrutture, indirizzandovi in tal modo studi ed adeguate risorse finanziarie, supportando questa azione con l’istituzione in Abruzzo del Servizio Geologico Regionale».