/Gabrielli, via chi non crede nel progetto socialista
Gabrielli, via chi non crede nel progetto socialista
«I socialisti ascolani sono impegnati a recuperare lunità di tutte le esperienze laiche e riformiste»
Lo faccio pacatamente e serenamente nonchè volutamente all’ indomani delle primarie per il PD al fine di non alimentare polemiche strumentali di cui francamente i cittadini non ne sentono il bisogno. Ritengo giunto il momento, altrimenti il prolungato silenzio potrebbe essere inteso come acquiescenza, di superare comportamenti assai ambigui di dirigenti (e/o rappresentanti nelle sedi istituzionali ) socialisti tendenti a delegittimare, di fatto, quanto sancito democraticamente dai congressi locali e nazionali dello SDI. Ricordo infatti che lo S.D.I nei citati congressi ha sancito, peraltro in mancanza di mozioni alternative, il progetto di dar vita alla Costituente Socialista esprimendo nel contempo un no deciso dei socialisti al partito democratico, sulla base di ragioni politiche che, per brevità, non sto qui a ribadire. Alcuni compagni hanno compiuto liberamente e con chiarezza scelte diverse intraprendendo nuove strade ed altri, provenienti anche da altre esperienze politiche ( Cinzia Dato, Gavino Angius ed altri), altrettanto liberamente e chiaramente hanno e stanno aderendo al progetto della Costituente. Pur avendo piena considerazione per l'aspetto umano e pur valutando legittime le decisioni che singolarmente ogni singolo compagno può assicurare con le proprie determinazioni nonché il rispetto per le scelte politiche personali, ciò non può in nessun modo giustificare comportamenti ed atteggiamenti che, nelle sedi esterne ed in particolare da parte di chi riveste ruoli istituzionali sotto l’egida del partito, travalichino inopportunamente in ciò che non è stato sancito dai congressi. Chi non crede nel progetto della Costituente Socialista è libero di scegliere la propria strada, almeno quanto di chi ci crede e vuole aderirvi, avendo tuttavia, nel contempo, la “bontà” di trarne le dovute conseguenze. Eviti di alimentare, in buona sostanza, un clima di sconcerto e di confusione generato tra gli iscritti e tra le forze politiche della coalizione dalle scelte compiute e dall’ambiguità del proprio comportamento. Ciò contribuirà, ne sono certo, a dissipare i dubbi di quanti, magari inopinatamente, si sono fatti l’idea che tali atteggiamenti tendano a creare le migliori condizioni di appoggio al Partito Democratico. Per finire sento il dovere di riaffermare con forza che i socialisti ascolani sono già impegnati, nel pieno rispetto degli indirizzi congressuali, a recuperare l’unità di tutte le esperienze laiche e riformiste presenti sul proprio territorio, comprese quelle che non si riconoscono nel nuovo PD, al fine di imprimere al centrosinistra quella spinta necessaria e decisiva per sconfiggere il centrodestra ascolano e finalmente aprire una stagione nuova di crescita e sviluppo per la città».