Iniziati i lavori del seminario"Democrazia, costituzione, cittadinanze"

Iniziati i lavori del seminario"Democrazia, costituzione, cittadinanze"

Primo appuntamento con la storia e l'educazione alla cittadinanza

del Movimento di Liberazione delle Marche e dell'Età Contemporanea di Ascoli Piceno con il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione e il sostegno dell'Assessorato alla Formazione Professionale della Provincia di Ascoli Piceno e del Laboratorio Nazionale per la Didattica della Storia. Ad aprire i lavori e gli interventi degli esperti coordinati da Emidio Mandozzi, Vicepresidente e Assessore alla Formazione Professionale della Provincia di Ascoli Piceno, il saluto delle autorità e l'intervista filmata a Oscar Luigi Scalfaro, Presidente dell'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia. La Professoressa Aurora Delmonaco, presidente della Commissione Didattica del INSMLI e Presidente del LANDIS ha discusso il tema "Educazione alla cittadinanza e curricolo di storia". «Si viene a scuola perché si è cittadini. - questo il messaggio importante suggerito ai docenti e agli alunni presenti - Lo studio della storia deve fornire il senso della cittadinanza, di quel passaggio da sudditi a cittadini che è stato pagato a caro prezzo». Il Professor Filippo Focardi dell'Università di Padova, nel suo intervento "Memoria condivisa o memorie conflittuali? Il dibattito sulle radici storiche della democrazia repubblicana", ha spiegato i rischi di una memoria frammentata e di una memoria egemonica. «Oggi siamo circondati di memoria. La memoria collettiva come racconto scaturisce dai processi di comunicazione prodotti da un certo gruppo sociale. Alle origini di una vera cittadinanza consapevole vi è la conoscenza della nascita dei flussi di memoria». Ad illustrare infine l'attualità delle radici della Costituzione Italiana è stato l'intervento "La Costituzione: storia, architettura, parole chiave" di Valerio Onida, Presidente Emerito della Corte Costituzionale. «La Costituzione - ha sottolineato Onida - non è un documento effimero o un documento contingente. Dobbiamo liberarci di un provincialismo costituzionale come se la Carta Costituzionale fosse il risultato di una piccola storia locale. La Costituzione Italiana ha radici più profonde della storia della Repubblica Italiana e dell'esperienza democratica dello Stato italiano: è il risultato progetto politico complesso, di una vera rivoluzione liberale e del superamento dei principi dei governi autoritari».