/Sant'Egidio, la Margherita abbandona il Consiglio
Sant'Egidio, la Margherita abbandona il Consiglio
In completo disaccordo con quanto proposto dalla maggioranza sulla Variante specifica al Prg
E' accaduto il 1 ottobre 2007, per completo disaccordo con quanto proposto dall’attuale maggioranza sulla Variante specifica al Piano Regolatore (Immobiliare S.C.). Una nota del gruppo consiliare "La Margherita" afferma: «Il Capogruppo Sirio Talvacchia, ha ripercorso tutta la vicenda riguardante la ditta Immobiliare S.C. che ha visto alla fine riconosciuto il proprio diritto ad edificare, precedentemente negato, con sentenza definitiva del Consiglio di Stato e nello stesso tempo ha evidenziato le gravi responsabilità del precedente sindaco Benucci, (Giunta di cui faceva parte l’attuale sindaco Stefania Ferri e di altri 6 (sei) componenti tra assessori e consiglieri attuali), e dell’attuale Amministrazione, chiedendone le dimissioni. Si informa la cittadinanza che la ditta Immobiliare S.C., ha inoltrato per tali motivi un nuovo ricorso al TAR, per un risarcimento danni pari ad € 550.000,00. La Margherita deplorando l’azione amministrativa attuale e precedente chiede che per tali danni arrecati a tutta la collettività, qualora accertati, gli attori presenti e passati ne rispondano personalmente. Dopo più di tre anni di amministrazione rimaniamo sbalorditi da come il sindaco Ferri continui ad affidare la delega all’urbanista all’assessore Medori, famoso barman, visti i risultati disastrosi del Piano Particolareggiato di Piazza Europa (2005), del Piano Antenne, della Variante Generale di assestamento al P.R.E. e dell’iniziativa di tipo personale che prevedeva la cessione del vecchio campo sportivo comunale alla ditta Immobiliare S.C., per ammorbidire le responsabilità dell’Amministrazione, commettendo un scempio probabilmente ancora più grave ed irrimediabile. E’ stata scritta una pagina veramente vergognosa per la nostra comunità e che a memoria d’uomo si ricordi, mai nessuna amministrazione è stata così inefficiente ed incapace. Con la spada di Damocle del risarcimento di € 550.000,00 (euro cinquecentocinquntaomila che pagheranno purtroppo tutti i cittadini) di fatto questa Amministrazione ha dato prova di incapacità totale ad amministrare la cosa pubblica, un’armata Brancaleone di dilettanti allo sbaraglio. Riteniamo quindi che questa Amministrazione già non essendo più maggioranza nel Paese, oggi si debba dimettere, altrimenti i cittadini, potrebbero assistere al dissesto finanziario del Comune, che dovrà essere ripianato con nuove imposte e tasse a danno della collettività. Non permetteremo che ciò avvenga e per questo ci riserviamo di inviare tutti gli atti relativi a questa spiacevole vicenda alla Procura della Repubblica, affinché indaghi e accerti le eventuali responsabilità, a fronte delle quali chi ha sbagliato paghi di persona, perché quando si amministra la cosa pubblica si deve essere imparziali e al servizio di tutti, avulsi da vendette politiche personali».