Rossi, lettera al rettore Esposito

Rossi, lettera al rettore Esposito

In risposta all'intervento del professore sulla vicenda Carbon in consiglio comunale

Non sono sorpreso perché condivido quanto sostieni ed anche quel disagio e frustrazione per un apparente abbassamento dell’entusiasmo verso le prospettive che abbiamo ipotizzato e condiviso con le categorie, i lavoratori, le rappresentanze sindacali e l’azienda, oltre che con Comune e Regione. Nel mio intervento in Consiglio Comunale, quando forse per altri impegni tu ti eri appena allontanato, ho voluto ancora ribadire quanto creda nel processo avviato, rinnovando la mia piena disponibilità pur condividendo alcune preoccupazioni, perché anche per me è difficile accettare atteggiamenti di scetticismo, nonostante possano essere in parte  giustificati dall'ambizioso traguardo da conseguire. Ho ribadito la mia convinzione e condivisione in quelle tesi che ci hanno portato, alla prima ora, insieme, tu ed io, a Bagnoli oppure a Ferrara alla ricerca del coinvolgimento di Patrizio Bianchi, Rettore di quella Università, noto economista industriale per convincerlo a collaborare nella prospettiva di trasformare la protezione dell’esistente in proiezione dell’intero territorio verso le dinamiche di una nuova economia da sostenere nella sfida dell’innovazione e della qualità. Da quei giorni non abbiamo mutato ragioni e convinzioni che,anzi, si sono  rafforzate nei confronti degli interlocutori privilegiati e dei soggetti interessati. L'obiettivo è quello di suggerire interventi, in un sito delicato per la sua collocazione, capaci di rappresentare anche l’idea di un polo di sviluppo occupazionale a sostegno del territorio: è un contributo che offriamo a chi dovrà decidere senza la presunzione di “ingabbiare” percorsi, ma con la ferma volontà di operare perché la “vicenda Carbon” si risolva in fattore di rilancio complessivo dell’economia provinciale. Ripensare le nostre produzioni, innervarle di saperi e di qualità, intercettare nuovi segmenti produttivi di beni e servizi, accettare la sfida delle nuove energie che si pone come una necessità, coniugare la presenza dell’università con le esigenze del territorio, sono tutti elementi che ci incoraggiano e stimolano nel pensare alla rifunzionalizzazione dell’area come opportunità in cui ci sarà lavoro anche per i nostri “cervelli” che, altrimenti, continueranno a migrare ed affermarsi fuori dalla nostra comunità. Il tuo intervento è per questo ben accetto, anzi gradito, perché anch’io mi auguro che possa rilanciare nuovi stimoli in quanti sono chiamati ad attivare le scelte concrete e definitive, scelte e processi, il cui coordinamento non rientra nelle mie competenze, ma che mi troveranno sempre disponibile ed appassionato nel sostenere, migliorare, allargare e partecipare alla comunità locale un percorso condiviso destinato a segnare il volto di una città, dell’economia e del benessere di un intero territorio. Rinnovandoti la mia stima, ti saluto con viva cordialità» .