«Aggregare le due Comunità montane confinanti e per risparmiare qualche indennità»
e considerato pure che qualche suo collega DS, Stefano Stracci, nuovo presidente dell’Ato 5, (sicuramente di differenti vedute rispetto alle sue) recentemente ha dato il buon esempio, intanto non propone e fa votare alla sua Assemblea il dimezzamento delle indennità degli amministratori della Comunità Montana dei Sibillini? Forse è troppo occupato ad impartire lezioni di democrazia e di geografia. O piuttosto è solo preoccupato ad alimentare la sua casta (più potere per fare più soldi, più soldi per prendere più potere e ancora più potere per fare più soldi… sempre per citare Rizzo e Stella). Ad oggi Milani le uniche mani sulla Comunità sono le sue e di chi come Lei percepisce le indennità. Il Presidente Milani ci ha definito moralisti, sinceramente di questi tempi ci onora, ed addirittura le manifestiamo che siamo talmente d’accordo con lei nel sostenere che riguardo alle Comunità Montane bisogna fare delle distinzioni precise, che alcune vanno difese strenuamente (quelle che raccolgono Comuni autenticamente in territori montani e con maggiori difficoltà socio-economiche) che la critica isterica non l’abbiamo mica rivolta alla Comunità Montana del Tronto. Perché? Lei lo sa bene, in quanto la da lei sconfessata “nozione di montanità” del ddl del ministro Santagata (che porta la montagna a un livello minimo di 600 metri, per cui il comune deve avere l'80 per cento del territorio ad un'altitudine superiore a 600 metri oppure con un dislivello di almeno seicento metri) per la Comunità presieduta dal suo collega Sergio Fabiani non comporterebbe forti tagli, invece nella sua rimarrebbero solo 2 comuni. Per salvaguardare i sacrosanti diritti dei contribuenti non le sembra più opportuno aggregare le 2 Comunità montane confinanti, quantomeno per risparmiare qualche indennità? Presidente Milani, una sola Comunità montana, individuata sulla base del ministro del suo Governo Prodi, per i cittadini dei Comuni davvero montani non intaccherebbe minimamente il complesso delle misure agevolative, anzi. L’unica cosa che i suoi cittadini perderebbero è la contribuzione fiscale cui sono obbligati per pagare le vostre indennità. Infine Presidente Milani se lo permette, la vorremmo rassicurare noi. Di uffici, tanto meno di quelli pubblici da lei utilizzati (uffici pagati con soldi contribuenti, gli stessi soldi che probabilmente impiega per editare il patinato periodico “gratuito”, diretto, guarda caso, dallo stesso estensore dell’articolo in cui c’accusa di cercare visibilità!), noi non ne abbiamo, quindi per sua informazione non possono essere né cittadini, né polverosi, né con le finestre chiuse. Le critiche a Lei Milani, ma è democraticamente libero di non crederci, partono proprio da nostri iscritti e simpatizzanti del suo territorio, in cui spero accetterà che ci possano essere cittadini di diverse vedute. Lei difende “istituzionalmente” l’Ente, i nostri amici gli interessi “economici” della collettività montana e non solo».