DcA, strappo con la Casa della Libertà

DcA, strappo con la Casa della Libertà

Verrocchio: «Esclusi, il nostro consenso non è scontato»

Stavolta per decidere la linea da tenere sulle ormai prossime elezioni amministrative a Porto San Giorgio. Non facciamo alcuna polemica ma avvertiamo i colleghi VERROCCHIO, VILLA E ROTONDIche la riunione di martedì scorso all’Hotel Tritone di Porto San Giorgio vale solo per loro nel senso che i voti della DC per le Autonomie non si assoceranno più ai loro prima di un chiarimento politico che sarà complesso, su molti piani, e per niente scontato negli esiti». Lo afferma per il Comitato provinciale di Fermo, il consigliere nazionale della DCA di Rotondi, Giustino Verrocchio, membro della Comitato regionale Marche attualmente diretto dal Coordinatore vicario del senatore Mauro Cutrufo, il pesarese Silvano Martinotti. «Il precedente strappo - spiega - è stato al Ciip quando Forza Italia, Alleanza Nazionale ed Udc hanno escluso il nostro rappresentante già membro del CDA nonostante i nostri voti siano stati decisivi per confermare al vertice il presidente Nigrotti espressione del Centrodestra. Alcuni esponenti di vertice della Casa delle Libertà hanno scaricato le responsabilità su alcuni colleghi, ma delle scuse ancora non c’è neanche l’ombra. Su Porto San Giorgio - fa notare Verrocchio - l'episodio si è ripetuto: i quattro partiti maggiori del centro-destra si sono riuniti ed hanno addirittura redatto un comunicato stampa unitario senza coinvolgere la DC che pure con Raffaele Tassotti ha un Gruppo consiliare alla Provincia paritario a quello dell’UDC e la Lega non è nemmeno rappresentata. Noi non chiediamo nomine - ha detto Verrocchio ai leader della CDL - né posti per compari e comparelle; abbiamo il Gruppo consiliare in Provincia e dirigenti nazionali di partito locali, come l’avvocato Giuseppe Villa, responsabile del dipartimento giustizia, che ci danno un diritto di presenza, alla CDL non abbiamo altro da chiedere a differenza di altri. A noi dispiace che alcuni membri del Centrodestra debbano sempre intervenire personalmente assumendosi responsabilità che non sono loro - aggiunge Verrocchio - La verità è che ci sono due concezioni del centro-destra: per alcuni basta la quaterna, Forza Italia, Lega, AN e UDC. Se così è, non abbiamo più niente da dirci: arrivederci e buona fortuna. Grazie a noi - sottolinea - il centro-destra ha vinto alla Ciip. Forse nella Casa delle Libertà c'è chi davvero crede che il nostro sia un partito vassallo di Forza Italia, il cui consenso è sempre scontato. La nostra lealtà verso il partito del presidente Berlusconi è sempre totale, ma di questo centro-destra non ci piace più nulla. E' una ribollita, partiti vecchi e, ormai, incapaci di contenere un dissenso che non diventi una scissione e di più. Dopo Saint Vincent, la Festa nazionale della DCA, diremo la nostra idea, poi toccherà all’onorevole Ceroni stabilire se essa è compatibile col suo progetto, oppure no».