Tassotti, orgogliosi del nostro project

Tassotti, orgogliosi del nostro project

I privati avrebbero creato una grande struttura senza ulteriore denaro pubblico

con la massima professionalità, trasparenza e correttezza, sono fiero ed orgoglioso di rivendicare a nome della “Lista Martinelli” la paternità di un project che dopo vent’anni tentava di rimettere le mani su una struttura nata per divenire un volano per la nostra ricettività turistica, ma ben presto lasciata a margine in un’incuria e un degrado costanti, dopo un notevole sperpero di denaro pubblico, giustificato solo in parte dallo svolgimento di “Miss Italia”, l’unico evento per cui è valsa la sua apertura. E anche questo realizzato con la collaborazione indispensabile di un privato che risponde al nome di “Mimmo Del Moro”, per anni l’anima di una manifestazione che ha dato alla nostra città grande risalto mediatico. La ditta che si è aggiudicata l’appalto l’avrebbe completato dentro e fuori, senza ulteriori esborsi a carico dell’amministrazione, rendendolo una confortevole struttura convegnistica e una moderna multisala cinematografica dotata di tutti i comfort necessari per sopperire alle esigenze di una città come la nostra, che altrimenti dovrebbe spostarsi verso la vallata per avere servizi simili (che non sia stato proprio questo uno dei principali problemi?). Fatto sta, che ci ritroviamo ancora senza cinema e senza convegni. Per non si sa ancora quanti anni, con grande soddisfazione di chi da questa situazione di precarietà trarrà maggiori vantaggi! Poi spuntano fuori come funghi falsi moralisti, finti pentiti o perlomeno coloro che ritengono indecoroso che un privato faccia uso di una struttura pubblica. Magari poi gli stessi mi spiegheranno cosa c’è di così malvagio se alcuni imprenditori a fronte di un rientro economico in trent’anni di gestione, dotassero la città di un Palacongressi ultimato e funzionante, in grado di soddisfare le esigenze dei nostri concittadini, dandoci anche l’opportunità di destagionalizzare la nostra offerta turistica con l’organizzazione di convegni. Qualcuno potrebbe domandarsi perché escludere a priori una gestione diretta dell’ente, ma i precedenti in questo senso sono scoraggianti (vedi piscina comunale). In conclusione, nell’attesa, che giustamente la legge faccia il suo corso, l’auspicio è quello di trovare celermente soluzioni che non penalizzino ulteriormente la nostra città, evitando speculazioni e inutili strumentalizzazioni».