Iachetti, si dimettano gli assessori incompatibili

Iachetti, si dimettano gli assessori incompatibili

Tre assessori concentrano nella stessa persona il delicato ruolo di controllore e di controllato

nelle società partecipate del comune di Ascoli Piceno. E’ vero come afferma il sindaco che il problema delle incompatibilità è un male molto diffuso negli enti locali, che la situazione normativa  non è soddisfacente, che la situazione di Ascoli è “selvaggia” come altrove, ed infine è pur vero che è una materia delicata e su cui il consiglio comunale si è già espresso da tempo approvando un regolamento che individua i criteri secondo i quali disciplinare le nomine in rapporto al consiglio stesso. Il problema però è che è passato troppo tempo e al di là delle chiacchiere o di qualche atto formale, la situazione è rimasta irrisolta, con tre assessori che continuano a ricoprire anche la carica di Presidenti delle tre società partecipate comunali, concentrando nella stessa persona il delicato ruolo di controllore e di controllato, in un settore di importanza strategica per una piccola amministrazione comunale come quella di Ascoli, specie nel settore della vendita e della distribuzione del Gas, senza tralasciare il fatto che con questa gestione si infrange qualsiasi principio di trasparenza. L’Alveare una soluzione l’ha individuata e prospettata nelle sedi opportune già da tempo: le dimissioni dei tre assessori e la nomina di nuovi Presidenti scelti al di fuori della Giunta e del consiglio Comunale. Concordo con lei che la legge, in questo particolare aspetto, si presta a differenti interpretazioni, ma proprio per questo motivo ritengo necessario, come atto politico responsabile, appellarsi semplicemente ad un principio etico e di trasparenza, ritenendo non opportuno che una stessa persona rivesta due ruoli così delicati, e che non vi siano difficoltà nell’individuazione di alcune personalità, al di  fuori del consesso politico, con le giuste competenze e capacità amministrative atte a ricoprire il ruolo di guida delle società suddette. Pertanto ribadisco la totale contrarietà dell’Alveare al fatto che questa situazione continui a rimanere invariata nel tempo, in attesa di soluzioni legislative che tardano a venire».