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Il vicepresidente Agostini a Radio1 Rai parla di saldi
Attualmente ogni Regione sceglie la data di inizio dei saldi
Nel programma “La radio ne parla” ha discusso di un tema di viva attualità in questi giorni: i saldi.
Numerose in studio le telefonate di ascoltatori che hanno illustrato vizi ed espresso dubbi su questo fenomeno di consumo. I saldi sono ingannevoli? C’è vera convenienza dietro un prodotto in saldo o è meglio quanto propongono i mercatini di paese o rionali dove non è raro scovare capi di qualità a prezzo contenuto? Interrogativi che rischiano di inquinare il rapporto commerciante – cliente al punto da far proporre da parte di un ascoltatore l’abolizione dei saldi.
Un punto da cui partire per dare risposte concrete è stabilire quando cominciare i saldi. Attualmente, ogni Regione sceglie la data di inizio autonomamente. Su questo ha espresso le sue considerazioni il vice presidente Agostini: «Il Titolo V della Costituzione, relativamente al commercio, ha dato competenza esclusiva alle Regioni, quindi ciascuna di queste tenta di calzare la propria attività alle esigenze del territorio. Esistono alcune cose che devono essere regolamentate, tra cui l’inizio e la chiusura dei saldi, così come le deroghe domenicali per le aperture, soprattutto nelle aree di confine dove si registrano i maggiori problemi».
«Ora – ha continuato Agostini – non credo che questo debba essere oggetto di una normativa nazionale. In sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni siamo in procinto di trovare un accordo per una sorta di autodisciplina».
In particolare, si è accennato a due date per il via ai saldi: il 2 gennaio e il 2 luglio.
«Stiamo ragionando – ha confermato il vice presidente Agostini – intorno a queste date ma la discussione verte sul fatto di stabilire se fissare una data in maniera rigida o determinare piuttosto un giorno, ad esempio il primo sabato di gennaio o di luglio. Ogni decisione sarà comunque presa sempre nell’interesse e rispettando le esigenze del consumatore».