Le opere selezionate raccontano più di cinquantanni di lavoro, dal 1949 al 2005
In un’affollata chiesa di San Pietro in Valle nella quale l’Assessore Marco Paolini ha introdotto gli interventi del direttore della Biblioteca Federiciana Marco Ferri e di Massimo Tosello, docente di fotografia all’Accademia di Belle Arti di Urbino.
Le opere selezionate raccontano più di cinquantanni di lavoro, dal 1949 al 2005. Stampe originali di una bellezza luminosa e cariche di grigi intensi, che toccano i temi più sentiti come i ritratti e le immagini astratte.
Ferruccio Ferroni è nato nel 1920 a Mercatello sul Metauro, si trasferisce presto a Senigallia dove ha sempre vissuto e dove conosce nel 1948 Giuseppe Cavalli, fotografo e importante animatore del clima culturale nel dopoguerra, che sarà per Ferroni un riferimento nel raggiungere un controllo tecnico ed espressivo.
Dopo due anni di guerra in Grecia, la prigionia in Germania e due anni di ricovero in sanatorio, si è laureato in Giurisprudenza e ha lavorato come avvocato, attività che diventerà ben presto impegnativa fino al punto di dover sospendere la fotografia dal 1957 al 1984, nonostante avesse raggiunto una notevole considerazione e ricoscimenti a livello nazionale, riprenderà a fotografare a metà degl’anni ottanta mantenendo gli stessi intenti originali.
Dopo l’appuntamento in gennaio con le provocatorie immagini digitali di Ando Gilardi, Marcello Sparaventi cura la mostra di un altro grande fotografo, di orientamento completamente diverso: un esteta del bianconero, poetico e minimalista nei toni e nelle forme, umano e coerente nei ritratti, uno dei soci fondatori dello storico Gruppo Misa, attivo a Senigallia tra il 1954 e il 1956.
Una video intervista “Ferruccio Ferroni a Fano”di venti minuti realizzata da Fabio Carbonari, Gianluca Vincenzetti e Sparaventi, nella casa di Ferroni a Senigallia, raccoglieva i ricordi e i pensieri di un artista che a ottantasette anni sente fortemente la mancanza del lavoro di camera oscura, e che dice: “spero di poter riprendere a fotografare nonostante il mio mal di schiena terribile”.
L’evento promosso dal Comune di Fano, Assessorato alla Cultura, Biblioteca Federiciana e Museo Civico, aveva il patrocinio della Provincia di Pesaro e Urbino; Omnia Comunicazione ha edito il catalogo. L’allestimento dell’evento è stato curato da Alessandro Rivelli. Fino al 30 giugno con orario 17,30 – 19,30