/DcA, ora tocca alla Provincia ascoltare la famiglia tradizionale
DcA, ora tocca alla Provincia ascoltare la famiglia tradizionale
E dopo il Family Day il no ai Di.Co si fa ancora più fermo
E questo perché il Consiglio provinciale di Ascoli Piceno e quelli di tutti gli Enti locali della nostra Provincia manifestino ufficialmente affinché il Parlamento non introduca, per legge e in via surrettizia, i Dico, anche se dopo la mobilitazione del Family day è chiaro che il punto non è più il singolo provvedimento, ma l’obiettivo è fare anche nel nostro territorio una causa nazionale della famiglia, quella tradizionale, quella fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna».
Questo il messaggio che i militanti del Movimento giovanile e dei Comitati provinciale e comunale della Democrazia Cristiana per le Autonomie di Ascoli Piceno al ritorno dal Family day a piazza san Giovanni in Laterano a Roma indirizzano al Presidente della Provincia e del Consiglio provinciale di Ascoli, rispettivamente Massimo Rossi e Giulio Saccuti, ed a tutti gli Amministratori del territorio.
«Chiediamo a chi governa il nostro territorio – hanno ribadito Andrea Calvaresi e Francesco Petrelli della DcA di Gianfranco Rotondi - di “mettersi in ascolto della famiglia”, come ha detto al Family day, il presidente del Forum e delle associazioni famigliari Giovanni Giacobbe. Mostriamo la “strana guerra tra il senso comune e il luogo comune”, come ha detto sempre dal palco l'altra portavoce, l'ex femminista radicale Eugenia Roccella: il luogo comune di “una gran parte della classe dirigente e delle elite di questo paese”, da una parte, e il “buon senso” del popolo anti-Dico, che non aderisce “alla visione del mondo che ci viene proposta”. Questa resistenza del cuore ha sempre avuto nella Chiesa cattolica un grande punto di riferimento».