La Soprintendenza ha dato disposizione di recuperare i frammenti
Il recupero dei frammenti ha impegnato per un’intera giornata uomini della Polizia Provinciale e del Servizio viabilità della Provincia.Tutto è iniziato giovedì scorso 22 febbraio quando, dopo una segnalazione, la Polizia Provinciale interveniva sul posto insieme all’assistente stradale della zona. Polizia provinciale e Servizio viabilità hanno potuto verificare l’abbattimento della stele composta da più segmenti cilindrici impilati l’uno sull’altro che, a seguito dell’incidente, erano sparsi ai margini della carreggiata La violenza dell’impatto aveva fatto sì che uno dei tronconi, pesante dai 3 ai 5 quintali, fosse rotolato in un fosso distante alcune decine di metri finendo semisommerso dall’acqua e dal fango. Inoltre (da qui l’intervento anche del Servizio viabilità della Provincia) erano rimasti dei frammenti del monumento lungo la strada.
Le indagini sono iniziate subito con l’acquisizione di testimonianze e dati e si è rilevato che in quel punto nei giorni precedenti (presumibilmente nella nottata di giovedì grasso) si era verificato un sinistro di notevole entità che aveva provocato l’incendio della vettura coinvolta e gravi ferite al conducente. A quel punto, prima di iniziare l’azione di recupero, è stata contattata dalla Polizia Provinciale la Soprintendenza ai beni archeologici delle Marche: fortunatamente il funzionario della Sovrintendenza dr.ssa Nora Lucentini si trovava in zona e, accompagnata da una pattuglia del Corpo, effettuava subito un sopralluogo per i primi accertamenti.
Verificato il danno, la Soprintendenza ha quindi dato disposizione di recuperare i frammenti di quello che è stato identificato come un confine papale, compreso quello finito nel fossato: un’operazione, quest’ultima, particolarmente complessa poiché gli uomini del servizio Viabilità della Provincia hanno dovuto interrompere la circolazione e utilizzare un mezzo idoneo. Il recupero si è concluso solo nella mattinata di sabato. Quindi, in esecuzione dei provvedimenti d’urgenza a tutela dei beni culturali previsti dall’art. 27 del Testo unico sulla materia, si è provveduto a riunire i frammenti e a mettere in sicurezza la zona con un apposito transennamento. Ora la Polizia Provinciale, sempre su indicazione della Soprintendenza, sta acquisendo i dati che consentiranno l’attivazione delle procedure assicurative per il restauro e la rimessa in posa dell’antico monumento.