Bora: 'Promuoviamo un investimento che rafforza la competitività del territorio'.
Ancona - Tecnicamente è un “Accordo per
l’innovazione”, concretamente le Marche si candidano a ricoprire
un ruolo guida nello sviluppo delle tecnologie per la mobilità
sostenibile. L’opportunità è rappresentata dal progetto
presentato da Aea S.r.l. (società del gruppo Loccioni), cofinanziato
dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) e dalla Regione Marche.
Un investimento di oltre 6 milioni di euro, realizzato nell’unità
produttiva di Rosora (Ancona) per progettare innovativi banchi di
prova destinati a testare motori elettrici automobilistici.
Aea
Srl prevede una crescita del proprio livello occupazionale del 10 per
cento nei prossimi due anni. Il personale aggiuntivo verrà assunto
dagli istituti tecnici e dalle Università delle Marche per l’80
per cento delle esigenze. Il progetto - cofinanziato dal Ministero
con 2,4 milioni e dalla Regione Marche con 183 mila euro del proprio
bilancio (3% del valore, come chiesto dalla normativa ministeriale) –
è ritenuto strategico per la crescita economica del nostro
territorio in quanto genererà un impatto positivo sui livelli
occupazionali di numerose micro e piccole imprese coinvolte.
L’obiettivo è consentire al settore automobilistico nazionale di
cambiare tendenza: da importatore di tecnologie estere, a esportatore
di innovativi sistemi di valutazione (testing) di motori elettrici e
di assi elettrici equipaggiati con motori elettrici.
“Le
Marche sostengono la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale,
insieme all’integrazione tra mondo scientifico e produttivo. Il Por
Fesr 2014/2020 riserva, a queste tematiche, oltre il 34 per cento
della dotazione complessiva - ha commentato l’assessora alle
Attività produttive, Manuela Bora - Promuoviamo questo investimento,
realizzato da Loccioni, perché riteniamo crei vantaggi competitivi
in un settore, quello dell’automotive, che presenta una crescita
sostenuta a livello mondiale e in cui le Marche hanno potenziali
fattori di successo. Uno sviluppo trainato dalla necessità di
produrre auto più sicure e leggere, a trazione elettrica o ibrida”.
L’assessora ha poi evidenziato come la Regione creda
nell’innovazione: “Nel dicembre del 2016 si è chiuso il
negoziato con l’Unione europea per la Smart specialisation, con la
riaffermazione della centralità del sistema manifatturiero come
motore di sviluppo delle Marche.
Gli ambiti prioritari
individuati sono quelli della domotica, meccatronica, manifattura
sostenibile, salute e benessere. La meccatronica riserva particolare
attenzione ai sistemi robotici per il controllo della qualità e
l’automazione industriale. Il progetto della Loccioni si muove in
questa direzione e non poteva che trovare l’intesa della Regione”.
Bora ha infine ricordato come la Giunta Ceriscioli punti a un aumento
della distribuzione delle colonnine elettriche di ricarica per le
auto: “Le Marche sono ambasciatrici del Patto dei sindaci per il
clima e l’energia che riunisce migliaia di governi locali e
regionali impegnati, su base volontaria, a conseguire una
significativa riduzione dei gas serra. Nei giorni scorsi, a
Bruxelles, è stato premiato Monsano come vincitore del premio
assegnato dal Patto, nella sezione dei piccoli Comuni. Il
riconoscimento è anche frutto della collaborazione
dell’amministrazione comunale con la Loccioni.
La prossima
programmazione europea investirà molte risorse sulla sostenibilità,
che è anche un obiettivo prioritario del governo regionale”. Il
progetto finanziato dal Mise, ha affermato il direttore Innovazione
Loccioni, Gino Romiti, “si inserisce in un percorso di innovazione
continua che caratterizza, da sempre, la nostra impresa. Mantenere la
fiducia dei più grandi clienti internazionali significa rimettersi
sempre in gioco, con umiltà e coraggio, investendo nelle reti di
qualità, nei giovani e nel territorio. La filosofia aziendale,
affinata nel tempo, è quella che l’innovazione si fa cercando
problemi da risolvere con le nostre competenze, specializzate nella
misurazione e nell’automazione. Diamo soluzioni con la ricerca e lo
sviluppo, in questo caso attraverso nuovi strumenti di misura e nuovi
banchi di collaudo”.