Ascoli – “Call1:99” è un programma di 7 mesi studiato con un preciso obiettivo: consentirà alle startup selezionate di beneficiare della partecipazione di importanti mentor e advisor, di grant anche in denaro utili per lo sviluppo del progetto. “Call1:99 si rivolge a startup early stage, che stanno sviluppando business innovativi e originali, con servizi e prodotti pronti per essere testati, sia a quelle già pronte per il mercato.”
Quali i settori ammessi? - “Semplicemente tutti” - sottolinea Luca Scali - aggiungendo: ”dal manifatturiero al food, dal benessere alla prevenzione del tumore. Avremo però maggiore attenzione per certi settori, quelli dove abbiamo osservato maggiore attenzione da parte degli investitori, o che comunque stanno segnando tassi di crescita importanti. L’obiettivo è consolidare la leadership nazionale che Ascoli Piceno ha recentemente registrato, in particolare negli ultimi due anni (1): una vera e propria alleanza di sistema per accelerare startup italiane che stanno lavorando su modelli scalabili in grado di competere anche a livello internazionale per innovare il settore di proprio riferimento.”
Usciamo dall'equivoco: in Italia si può fare ancora startup? - “Ad analizzare solo i dati, sembra che sia molto difficile. In Italia qualcosa continua a non funzionare: dal 2012 a tutto il 2017 la situazione in Italia è rimasta quasi invariata. A fronte di investimenti record in Europa, 19 Miliardi nel 2017, in Italia si galleggia! I dati non lasciano dubbi. In Francia si è passati da poco più di 100 milioni nel 2012, a 2,7 miliardi di dollari nel 2017. Stesso andamento in Germania con 2,5 miliardi, in Svezia con 1,6, in Spagna con oltre 1 miliardo. In Italia, nel 2012 si investivano 112 milioni. Nel 2017 quasi 111 milioni, con solo 11 round di finanziamento da oltre 1 milione. L’ecosistema nazionale è popolato da 8.381 startup troppo piccole. In verità se si pensa al nostro mercato, si possono sottolineare elementi “nostrani", quali: l’età media degli startupper (+40 anni), il basso tasso di mortalità – dato sicuramente anomalo - lo scarso ricorso delle imprese a progetti di open innovation con le startup ect., insomma tutta una serie di elementi che determinano la scarsa crescita dimensionale delle startup nostrane. Gli investitori sono attenti all'investimento iniziale, ma sono ancor di più attenti all’exit: se le imprese dove investono non crescono, non hanno possibilità di recuperare il proprio capitale. La Call1:99 vuole supportare con forza l’ecosistema nazionale”.
Fra tutte le idee inviate entro il prossimo 10 aprile all’indirizzo www.call199.it , saranno selezionati i #10 progetti migliori che inizieranno subito il percorso di accelerazione. Le startup saranno seguite da un Program Manager che supporterà le startup e i partner nello sviluppo del progetto e dai mentor di riferimento del team di HUB21, con incontri periodici per seguirne la crescita, sviluppare e migliorare il modello di business fino al “go to market”, e al successivo sviluppo di mercato.
+20 esperti in marketing, legali, finanziari, sviluppatori, CEO, manager ect., saranno a supporto dei 10 team del programma, durante i momenti di formazione, workshop e masterclass. Dopo i primi 4 mesi di accelerazione ci sarà una seconda selezione: si eleggeranno le 5 migliori startup.
Il programma terminerà il prossimo 5 dicembre con l’Investor Day: le startup finaliste saranno le protagoniste di un evento esclusivo al quale parteciperanno importanti investitori e operatori di mercato e avranno l’opportunità di far parte dell’incubatore HUB21, iniziando un percorso di alto profilo. HUB21 e gli investitori del proprio network avranno inoltre la possibilità di investire direttamente.
Alle finaliste sarà riservato anche la possibilità di partecipare a piattaforme di scale up e crowdfunding nazionali e internazionali, oltre a realizzare dei “proof of concept” sui prodotti o servizi individuati.
Per i primi tre classificati, si realizzerà anche un’attività dedicata di funding (sia per la strutturazione di linee di debito garantite attraverso Fondo Centrale, sia incontri dedicati su un selezionato numero di investor).
Solo per il primo classificato, potrà essere studiata e strutturata una Initial Coin Offering (“ICO”), anche con l’emissione del rating di settore, del valore di almeno 100.000 Euro.
1 Sole24ore del 28.11.2017 - I dati parlano chiaro: l'evoluzione positiva del territorio piceno è dovuta, in maniera preponderante, agli ottimi risultati conseguiti sul piano dell'innovazione negli ultimi anni. Ascoli, infatti, vanta il primo posto per n. di start-up ogni mille società di capitali.