Il
digitale ha stravolto molti settori della vita quotidiana e della
società in genere. La famosa terza rivoluzione ha davvero cambiato
la maniera di vivere e la maniera di affrontare i problemi
quotidiani.
Se una volta si cercava affannosamente una
cabina telefonica, con un gettone pronto in mano, per comunicare
qualcosa ai nostri cari, o in ufficio, oggi il gesto più semplice è
quello di chiamare chiunque appena pronunciando il nome verso una
scatoletta poco più grande di un pacchetto di sigarette, e dalla
quale escono immagini, video, musica, informazioni, notizie, giochi.
E hai voglia di chiamarlo telefono, perché ormai quella della
telefonata è solo una delle funzioni e neanche la più importante.
Infatti consente di navigare in Internet, di controllare la
videosorveglianza di casa, di guardare una partita, di partecipare ad
una riunione d'affari con colleghi sparsi ai quattro angoli della
terra, di comporre musica.
Ma il telefono è solo uno degli
oggetti che ha cambiato la nostra vita. Se pensiamo che solo in campo
medico oggi è possibile grazie al digitale fare delle indagini non
particolarmente invasive anche dentro i vasi sanguigni. Nel campo
legale avere tutte le leggi racchiuse in una cartella del computer.
Nel campo dell'indagine conoscitiva avere risposte a qualsiasi
domanda nel giro di poche secondi grazie ai motori di ricerca. E poi
ancora: la goal-line technology durante la partita di calcio,
l'immersione tridimensionale nei mondi virtuali, la realtà
aumentata, i giochi on line con avversari di qualsiasi parte della
terra, gli effetti speciali nei film di fantascienza. Per non parlare
del mondo della scuola.
Anche il mondo dell'istruzione infatti
è stato rivoluzionato a diversi livelli dalla tecnologia e dalla
digitalizzazione. L'esempio più fulgido di questo cambiamento sono i
corsi telematici: nel nostro paese uno degli esempi più famosi è
quello di Unicusano,
che oltre a proporre diverse facoltà universitarie a Roma, ha un
moderno sistema di e-learning che permette di connettersi alla
piattaforma di studio da ogni città italiana e di recarsi nella sede
centrale solo per sostenere gli esami. Una tecnologia che permette di
limitare fortemente il fenomeno dell'emigrazione da una regione
all'altra e di consentire anche a chi non può permettersi di
affrontare gli studi fuori sede di garantirsi una preparazione
universitaria equivalente a quella degli atenei tradizionali.
Anche
la tivù, che una volta si limitava a consentire a mala pena la
scelta dei programmi, canale per canale, oggi, grazie al digitale, è
diventata interattiva, sia per i talk-show, sia per la possibilità
di scaricare programmi e film a piacere. Assolutamente normale è
diventata la funzione
on demand che
consente di vedere i film in tivù dall'inizio, o di registrare
intere serie televisive. Anche vedere i programmi televisivi in
streaming sul tablet, o sul personal, è un regalo del digitale. Come
è grazie al digitale che è possibile conservare in alta definizione
migliaia di foto e di filmati. E come commentare l'immersione
iperrealistica nei film al cinema grazie ai formati digitali
tridimensionali? E la realizzazione dell'ubiquità, il più classico
dei fanta-sogni, realizzato grazie alla trasmissione olografica della
propria immagine in azione? Intanto si studia per impiantare un chip
nel cervello umano per realizzare un altro vecchio sogno, quello
della trasmissione del pensiero.