Storie di Futuro con Vincenzo Boccia e le 'buone cose da incontrare'

Storie di Futuro con Vincenzo Boccia e le 'buone cose da incontrare'

Il presidente di Confindustria prova orgoglio e rabbia e sposa il Si al referendum costituzionale. Nella tavola rotonda le storie di imprese che hanno sfidato e vinto la crisi

Cliccando sui link potrete ascoltare gli interventi dei vari personaggi.


Ascoli - Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, prova orgoglio e rabbia nel rappresentare le imprese italiane. ''L'orgoglio di rappresentare l'industria italiana e un'organizzazione, Confindustria, - ha detto - con oltre 160 mila associati, di cui il 90% sono imprese con meno di 100 dipendenti, ma una grande rabbia perché è vero che siamo secondi in Europa, nonostante un'impresa italiana paghi il 30% di costo energia in più, il 20% di global tax netta in più, ed altro ancora rispetto alle aziende della Germania che è prima.


Ma saremmo certamente il primo Paese industriale al mondo se solo rimuovessimo almeno parte dei tanti deficit di competitività".


Poi il palese Si al referendum di riforma costituzionale (anticipato dall'intervento del presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini) “Perché – ha detto Boccia – le riforme, la politica in questo caso, sono in rapporto strettissimo con l'analisi economica che per noi è quella dell'offerta che si può praticare solo se c'è stabilità, governabilità e quindi possibilità di programmare almeno a medio termine”.



E nel suo intervento Boccia ha fatto sue frasi e sensazioni che sono emerse dai partecipanti alla tavola rotonda come “le cose vere da incontrare” per pensare all'Italia e alle imprese del futuro.


L'incontro con il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ad Ascoli Piceno è stato all'impronta di un mix tra le proposte dei giovani imprenditori ascolani, ai quali ha dato spazio il presidente Simone Mariani, dando alla giornata meno formalità del solito grazie anche a collegamenti televisivi esterni, e una tavola rotonda con le imprese affermate che hanno raccontato le loro storie fatte di sacrifici, intelligenza, innovazione e successo.


Nella tavola rotonda, coordinata da Giancarlo Laurenzi, direttore de il Corriere Adriatico, sono state raccontate le storie e le motivazioni di imprese consolidate come quella di Renato Mazzocconi, Ad di Imac Spa (240 milioni di euro di fatturato che si è sviluppata durane la crisi e dà lavoro nel mondo ad oltre 10 mila persone, 2.500 in Italia). Mazzocconi haanche riformato l'idea negativa di delocalizzazione.


“Grazie al minor costo dei dipendenti esteri – ha spiegato Renato Mazzocconi -  Imac (Primigi, Igi&Co) è riuscita a aumentare gli occupati in Italia dove queste persone con le loro innovazioni garantisco lavoro a quelli esteri”.


Un corto circuito positivo, secondo l'esperienza dell'azienda, che nell'ultimo anno ha consentito di aprire 400 nuovi negozi in Italia.



Franco Gaspari, presidente Restart srl, ha illustrato il piano di riqualificazione Ascoli21 (area ex Sgl Carbon) con la bonifica ormai al termine dell'amianto e l'inizio di quella dei suoli. (Boccia ha visitato l'ex fabbrica Sgl Carbon ed è rimasto entusiasta del progetto).


Gaspari ha anche illustrato la positiva esperienza di Hub21, con le su 20 startup incubate e i diversi progetti in itinere. L'acceleratore di imprese è l'embrione del Polo scientifico, tecnologico e culturale che è previsto nella riqualificazione dell'ex area Carbon. E per l'impegno su questo fronte il presidente di Restart ha ringraziato la Fondazione Carisap che ha investito nel progetto.


Abramo Levato, direttore generale Hp Composites srl, ha evidenziato nel suo racconto come diventi credibile e attrattivo un territorio quando ci sono competenze professionali e attenzione istituzionale. “Un investitore francese ha creduto in questo progetto e ci ha investito – ha detto l'ing. Levato – portando avanti un'impresa che probabilmente è l'unica nelle Marche ad aver assunto nel 2015 settantacinque persone, che sta mantenendo anche quasi tutti quei lavoratori che arrivano dalle società interinali, che ha fatto della formazione un punto fondamentale per crescere e raddoppiare gli impianti di produzione e per formare personale tecnico che arriva da aziende esterne sia dall'Italia che dall'estero.


Il futuro è nell'aumento dell'uso della fibra di carbonio, del composito nell'automotive di serie dopo le innovazioni in Formula 1. Se le simulazioni che fin qui ci danno ragione saranno convalidate – ha aggiunto - prevediamo di arrivare a circa 300 occupati nei prossimi anni”.



E' stato Flavio Corradini, Rettore dell'università di Camerino, a parlare delle potenzialità degli spin-off universitari che diventano startup. E per il Retore dell'Unicam funziona molto bene l'esperienza di startup inserite in grandi aziende perché danno vivacità.


Ezio Parro, amministratore delegato di Linergy srl, ha raccontato di come, stanco nel fare il dirigente d'industria nel Nordest ha acquisito un'industria che stava per chiudere e l'ha portata ad essere punto di riferimento in Italia per l'illuminazione di sicurezza, passando da 7 a 60 dipendenti, pronta a guardare al mondo dopo aver consolidato il fatturato nazionale.


Fabrizio Guelpa, della direzione Centrale di Intesa San Paolo, ha dato uno spaccato della visione del mondo del credito nei confronti delle aziende, in particolare, di come Banca Intesa stia riformando anche il modo di valutare le imprese.


Ha concluso la serie di interventi nella tavola rotonda Fabrizio Sorbi, presidente del Gruppo Proel spa, con un'esperienza competitiva di livello mondiale con gruppi come Yamaha che fatturano 4,5 miliardi di dollari e arrivare con Dexibel (pianoforte elettrico con tecnologia innovativa) ad essere indicato come punto di riferimento a livello mondiale per i big di settore