/Insegnare antimafia nelle scuole e nelle università
Insegnare antimafia nelle scuole e nelle università
Un modo per coinvolgere i cittadini nelle scelte etiche del Paese
Presenti all'incontro, in cui si è discusso dei nuovi linguaggi delle mafie, il responsabile antimafia dei Ds Lorenzo Diana, il vicepresidente della Commissione antimafia Giuseppe Lumia, Pietro Ingroia , Elisabetta Caponnetto, Annamaria Pancallo dei ragazzi di Locri e Roberto Morrione. "Abbiano scelto la formula della legge d'iniziativa popolare - ha spiegato Passa - perché i cittadini possano essere coinvolti nella scelta dell'indirizzo etico del proprio paese, per tornare ad avvicinarsi alla politica". Quando furono uccisi Falcone e Borsellino, "la mia generazione e le altre - ha ricordato - percepirono uno Stato debole che non seppe proteggere chi ne proteggeva i principi costituzionali. Poi il nuovo millennio ci ha fatto entrare nella società dell'informazione e della comunicazione. E mentre la politica e la società si accapigliavano sulla comprensione di questo fenomeno, le mafie si stavano aggiornando trovando nelle nuove infrastrutture comunicative un nuovo veicolo per i propri codici ed il proprio linguaggio". Passa ha quindi richiamato il discorso fatto a Palermo da Borsellino dopo la morte di Falcone, in cui "sostenne che l'antimafia non può essere soltanto affidata alla repressione dei giudici e delle forze dell'ordine ma deve essere un movimento culturale affidato a tutto il paese". "Per questo - ha concluso - proponiamo una legge di iniziativa popolare per istituire l'insegnamento dell'antimafia nelle scuole di secondo grado e nelle università. Vogliamo che sia tutto il paese a consegnare una legge di carattere etico al Parlamento".