Lo vogliamo condividere con tutte le persone che, come noi, credono nella dignità delle Istituzioni e nei valori fondanti il dettato costituzionale. Un personaggio di tale bassezza non può coprire ruoli istituzionali di alcuna sorta; ne va la rispettabilità e la dignità di tutti noi, perché le Istituzioni sono dei cittadini e non di una classe politica che spesso dà prova di una mediocrità che non meritiamo. Tante donne e tanti uomini di questo Paese credono nel rispetto dell'altro, nella differenza come valore fondamentale, segno di progresso e di crescita per la società.
Siamo convinte che le massime cariche dello Stato devono dare prova concreta della loro adesione a tali principi intervenendo con decisione su Roberto Calderoli ed estrometterlo da ogni carica rappresentativa del popolo italiano, di cui non è degno.
“Se non ora quando” da più di due anni pone al centro della sua azione civica il rispetto del corpo delle donne, la dignità della persona, la convivenza civile nella diversità. Le orribili parole pronunciate da Calderoli sono un punto di non ritorno dal quale vogliamo riemergere, incarnano purtroppo un sentimento comune in linea con la crisi delle Istituzioni e della democrazia.
Per intraprendere un cammino diverso è necessario un lavoro che parta dal basso, dall’incontro con le persone, in modo da stimolare un dibattito che educhi al rispetto della diversità e renda consapevoli dei principi di libertà alla base della nostra comunità. Per questo “Se non ora quando Ascoli” ha in cantiere diverse iniziative a partire dal prossimo autunno, una serie di incontri aperti in cui si affronteranno diverse tematiche legate al mondo dei diritti e delle donne: dal lavoro che non c’è alla maternità non riconosciuta adeguatamente, dall’integrazione delle donne straniere alle diverse forme di emarginazione sociale, dal conflitto tra i generi alla mancata presenza delle donne nei centri di potere. Un importante aiuto a questa iniziativa sarà dato dalla presenza di esperti del settore e dalla promozione di letture che migliorino la comprensione delle tematiche. Inoltre, il proposito è quello di coinvolgere insegnanti, educatrici, operatrici del sociale per portare avanti attività parallele a contatto con i bambini, in modo da creare una rete di solidarietà tra famiglie e associazioni per educare i più piccoli al rispetto dell’Altro".