Il Vice Presidente della Giunta Regionale, pur di giustificare la propria astensione, sostiene tutto e il contrario di tutto mentre la Città, al contrario, ha diritto di essere pienamente consapevole del comportamento che ciascuna forza politica ha tenuto in occasione del più importante progetto per il lavoro e lo sviluppo messo in cantiere da 30 anni a questa parte.
Innanzitutto precisiamo che se questo progetto va avanti lo si deve esclusivamente alla responsabilità della maggioranza comunale e delle frange più innovative del centro-sinistra come l’Alveare ed i consiglieri indipendenti Pietracci e Filiaggi. Se l’atteggiamento pilatesco del PD avesse prevalso in consiglio comunale, infatti, il progetto sarebbe svanito nel nulla.
Ascoli deve sapere che solo grazie al coraggio e la coesione della maggioranza si è garantito il pieno rispetto degli impegni condivisi con la regione, la provincia ed i rappresentanti dei lavoratori per una sfida senza precedenti per il futuro della città. Il leader dell'opposizione sostiene che io sarei stato un semplice notaio dell'operazione. Io notaio? Lo sarei stato se Canzian, potenziale protagonista assoluto di un’operazione concepita proprio da Rossi e dal centro-sinistra nel 2007, avesse votato a favore. Il Vice Presidente, al contrario, ha voluto prediligere gli equilibrismi interni il suo partito e pur di assecondare la logica della sua bottega (eternamente divisa su tutto) ha compiuto uno “storico” dietrofront. Un rifiuto degno di Celestino V…
Da questo punto di vista capisco molto di più la posizione di Luciano Agostini, da sempre critico sul progetto. Canzian, al contrario, si è continuamente confrontato – in modo diretto e senza intermediazioni - con i rappresentanti di Restart i quali - pure il giorno prima del consiglio - hanno partecipato ad una assemblea del PD per fornire delucidazioni sul progetto. Per quanto riguarda le volumetrie, ricordo che il vice presidente della Regione, forte dei suoi poteri e delle disponibilità finanziarie del suo ente, avrebbe già da tempo potuto individuare le risorse necessarie a ridurne l’impatto. In ogni caso - grazie ad una clausola di trasparenza che è stata introdotta nell’atto dalla maggioranza – l’auspicata (anche da me) riduzione è ancora possibile.
E’ su questo che Canzian deve misurarsi e per farlo l’esponente nel PD deve studiare e applicarsi con più meticolosità visto le gravi inesattezze riportate nel suo intervento a proposito di fondi Jessica e Housing Sociale. I fondi Jessica, come Canzian dovrebbe sapere, richiedono una proprietà pubblica mentre l’Housing sociale presuppone procedure che coinvolgono fondi immobiliari e requisiti non applicabili al caso Restart/Ascoli 21. Quei requisiti ricorrevano per l’immobile di Palazzo Sgariglia ed il Comune, infatti, è riuscito ad ottenere dal Piano Casa Nazionale un contributo sino a 14 mleuro (senza che Canzian muovesse paglia).
Infine ogni richiamo al progetto dell’Università di Camerino del 2007 (ed alle volumetrie che ne accompagnavano lo sviluppo) è assolutamente inappropriato in quanto la proposta si basava su una contribuzione pubblica pari a 30 ml di euro che, purtroppo, non si è concretizzata.
Alla fine questa polemica tra me e Canzian un risvolto positivo l’ha avuto in quanto mette fine alla diceria secondo cui tra me e il Vicepresidente della regione è in corso un “inciucio”.
A questo punto se Canzian sostiene che io sono un sindaco inadeguato non ha che da candidarsi alla prossime elezioni comunali del 2014. Comunque vada sarà un successo visto che in ogni caso a decidere sarà l’unico soggetto legittimato a farlo: il popolo ascolano.