Il premer ha proposto che la prossima riunione di fine giugno si incentri sui sei milioni di giovani sotto i 25 anni che, in Europa, sono senza lavoro.In Italia sono 800 mila i giovani tra i 15 e 24 anni che sono disoccupati. Arginare questo problema è tra i primi atti che il governo dovrà affrontare.
Eppure ci sono oltre 1,9 milioni di lavoratori italiani maturi cioè over 40/50 e 60 che sono disoccupati e che non riescono a trovare un dignitoso reinserimento lavorativo. A questi si aggiungono circa 1,5 milioni di disoccupati tra i 25 ed i 40 anni alla ricerca di una soluzione lavorativa soddisfacente. Sono questi i “lavoratori invisibili” una maggioranza ignorata dalla politica che vive in modo silenzioso,con la famiglia, il preoccupante presente.
L’Associazione Lavoro over 40 ha sollevato qualche giorno fa questo inquietante problema con una lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio Letta, al Ministro del Lavoro Giovannini ed ai presidenti delle Commissioni Lavoro del Senato e della Camera, rivendicando un aiuto concreto a questa categoria di lavoratori dimenticata ed ignorata da tutti, spesso relegata a zavorra, enucleata dalle aziende e soggetta a pesanti azioni discriminatorie.
I lavoratori maturi -prosegue la lettera dell’associazione over 40 –“sono troppo giovani per la pensione e troppo vecchi per lavorare , oggetto di una precisa strategia di emarginalizzazione, lavoratori maltrattati e dimenticati da tutti, quasi fossero un peso per la società e per il mondo del lavoro”.
In molti paesi europei di area prevalentemente scandinava ed anglosassone, il tema della disoccupazione in età matura è stato affrontato da tempo con determinazione e serietà, approntando strutture ben controllate che accompagnano il lavoratore nella transizione verso una nuova occupazione e sono altamente rispettati per la loro ricca esperienza che mettono a disposizione della società.
La disoccupazione giovanile può resistere se vi sono i genitori che con sacrifici sostengono i figli, ma se questi perdono il lavoro, anche i giovani risentono delle conseguenze in quanto non possono più contare su un salvagente cui ancorare le speranze future.
Quanti giovani a causa del mancato sostegno dei genitori sono stati costretti ad interrompere gli studi universitari. La disoccupazione in età matura, inoltre, toglie spesso energie che consentono di aiutare l’anziano genitore, distogliendo mezzi economici utilizzati per aiutare la persona anziana per destinarli alla propria sopravvivenza.
Ultima ed importante conseguenza sono i devastanti effetti della perdita di dignità accompagnata da una criticità familiare che porta spesso alla rottura dei legami.
Le grandi difficoltà nel sostenere impegni economici presi in tempi precedenti, come ad esempio un mutuo, ha determinato nella cronaca in questi ultimi tempi, esempi tragici dovuti alla difficoltà di arrivare a fine mese e la china verso una strisciante povertà.
E’auspicabile che il nuovo esecutivo affronti con urgenza il problema dei “lavoratori invisibili”,
questa generazione di over 40 attivi ed efficienti, con un cervello vivace ed un buon bagaglio di conoscenze, che sono da considerare una opportunità da valorizzare in maniera assoluta e non “zavorra”.