Oltre venti anni fa la Germania fu la prima tra gli Stati dell’Unione a riconoscere l’indipendenza della Croazia, minacciando perfino che l’avrebbe fatto unilateralmente se non vi fosse stato un accordo in tal senso con gli altri Paesi.
Nel 2013, sarà proprio la Germania l’ultima tra i ventisette ed a malincuore, a ratificare il trattato di adesione della Croazia alla UE.
Secondo quanto riferisce il quotidiano bavarese Suddeutsche Zeitung Zagabria non sarebbe ancora pronta ad entrare nella UE sia sul piano economico che politico.
Bruxelles – prosegue il giornale – avrebbe scelto di ignorare che un rapporto della Commissione indica la Croazia, al pari della Grecia,come un paese basato su una politica clientelare,con una amministrazione “sballata”un settore pubblico gonfiato ed una giustizia che ancora non funziona, dopo la realizzazione di riforme troppo timide. Secondo il quotidiano, la corruzione è dilagante ed una economia arretrata non permettono a questo paese di essere pronto per la UE.
Tutto questo è dimostrato chiaramente dai rapporti della Banca mondiale dal Fondo monetario internazionale da Transparency International delle Nazioni Unite.
Alcuni Paesi come Danimarca e Finlandia ritengono che in merito all’allargamento comunitario siano stati commessi gravi errori di valutazione. Così oggi si scopre che alcuni Paesi hanno aderito all’Unione europea senza essere completamente pronti a farlo come la Grecia.
Un rapporto della Commissione europea aveva ritenuto che questo paese non aveva i requisiti necessari ad ottenere lo status di candidato all’adesione, ma erano i tempi della guerra fredda e quindi per ragioni politiche le si aprirono le porte.
Ritornando alla Croazia, secondo l’ultimo rapporto di controllo dell’Unione Europea, questo Paese ora è veramente pronto e l’Unione vuole farne un caso esemplare per ridare fiducia al processo di allargamento.