Ricorda lo storico pellegrinaggio di Giovanni XXIII ad Assisi e Loreto il 4 ottobre del 1962 vigilia dell’apertura del Concilio Vaticano II.Il Santo Padre ha voluto questa visita per affidare all’intercessione della Vergine i lavori del Sinodo dei Vescovi che si apre domenica e l’Anno della Fede che verrà solennemente inaugurato giovedì undici ottobre.
“Il legame con i due eventi – ha sottolineato Mons.Giovanni Tonucci,arcivescovo prelato di Loreto – è stato stabilito dallo stesso Benedetto XVI che con la sua visita ha voluto raccomandare alla Madre di Dio la celebrazione del Sinodo e lo svolgimento dell’Anno della Fede”.
Dopo il suo atterraggio avvenuto intorno alle 10 presso il Centro Giovanni Paolo II in località Montorso, Il Santo Padre è stato accolto dalle autorità, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Catricalà, dal Presidente della Regione Marche On.Gian Mario Spacca, dall’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede Francesco Maria Greco, l’arcivescovo Prelato di Loreto Mons.Tonucci, dal Sindaco di Loreto Paolo Niccoletti. Quest’ultimo, nell’indirizzo di omaggio al Santo Padre ha sottolineato come “la visita a Loreto giunge in un momento in cui si avverte il bisogno di unità di coesione, d’intenti comuni per restituire certezze alla società e speranze ai giovani che proprio di Loreto hanno fatto la loro casa… una delle capitali spirituali dell’Europa”. Nell’omelia Benedetto XVI ha ricordato come “a distanza di cinquant’anni… sono venuto qui pellegrino per affidare alla Madre di Dio due importanti iniziative ecclesiali: l’Anno della Fede e l’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi…. proprio qui a Loreto – prosegue il Papa – abbiamo l’opportunità di metterci alla scuola di Maria di lei che è stata proclamata “beata” perché “ha creduto”. Questo santuario costruito attorno alla sua casa terrena custodisce la memoria del momento in cui l’Angelo del Signore venne da Maria con il grande annuncio dell’Incarnazione ed Ella diede la sua risposta... Maria, la serva del Signore è il canale privilegiato attraverso il quale Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi... Senza Dio – ha continuato Benedetto XVI – l’uomo finisce per far prevalere il proprio egoismo sulla solidarietà e sull’amore… la Santa Casa di Loreto non è una casa privata, non appartiene ad una persona o ad una famiglia, ma è un’abitazione aperta a tutti noi che siamo pellegrini e che dobbiamo essere sempre in cammino verso un’altra abitazione, verso la casa definitiva, la dimora di Dio con l’umanità redenta”.