Poiché sono originario di Ascoli Piceno, conosco la terribile crisi che sta attanagliando il territorio e ho voluto con tutte le mie forze caldeggiare un progetto a favore di nuovi assunti. Come da politica aziendale, avremmo scelto i residenti del Comune di Ascoli Piceno e dei Comuni limitrofi come Appignano del Tronto, Castel di Lama, Maltignano e Folignano. Ciò non sarà più possibile.
Lunedì scorso ho sentito l'intervento di Celentano a Sanremo e mi ha ispirato questa lettera aperta per spiegare in modo chiaro la ragione della nostra decisione.
Lo scorso anno avevamo incaricato un consulente di individuare un'area della zona industriale di Ascoli Piceno per insediare il nuovo stabilimento. La presenza di un depuratore era senz'altro un incentivo per scegliere il Piceno, ma il nostro consulente ci ha comunicato che avremmo dovuto versare circa 2 milioni di euro di corrispettivi al consorzio industriale Piceno Consind, oltre che gli oneri di urbanizzazione al Comune di Ascoli Piceno.
Il consulente ci ha illustrato che Piceno Consind è un consorzio costituito da Comuni e ha la competenza urbanistica e gestionale delle zone industriali.
Ma un consorzio industriale non dovrebbe promuovere l'insediamento delle imprese invece che fungere da impedimento? In una zona industriale che assiste sempre più spesso alla cessazione delle aziende, si può tollerare un ente che chiede 2 milioni di euro a chi porta posti di lavoro? La somma di 2 milioni è per noi insostenibile poiché non può rientrare nell'investimento.
Se le finanze pubbliche sono al collasso, perché non hanno trasferito l'ufficio urbanistica di Piceno Consind al Comune? Nessuno ha ancora capito che accorpare significa risparmiare sia per gli enti pubblici sia per le imprese?
Il consulente ci ha fornito un articolo datato 25 gennaio 2012 nel quale il Presidente di Piceno Consind dichiara che l'ente ha “una fluida attività operativa” e ha raggiunto “la riattivazione finanziaria”. Allora perché impedisce alle aziende di insediarsi chiedendo somme spropositate?
Faccio notare che il consulente ci ha riferito che il Vicepresidente di Piceno Consind va lamentando che nel 2012 possono chiudere i battenti. Si capirà bene che è controproducente insediarsi in un'area dove l'ente di riferimento sta per chiudere visto che, quando avviene il trasferimento di funzioni tra soggetti pubblici, si ottengono soltanto gravi disservizi.
Sono convinto che i cittadini del Piceno possano capire le nostre ragioni e che possano sollecitare gli amministratori pubblici e le associazioni imprenditoriali per cambiare le cose. L'economia del Piceno sta raschiando il fondo del barile e, se non si interviene in tempi rapidi, le conseguenze saranno negative per tutti.
Vi saluto con affetto augurandomi che in un futuro più roseo, quando non ci saranno enti che fanno richieste insostenibili, potremo valutare serenamente di aprire uno stabilimento ad Ascoli Piceno.