Pure sull’argomento appare opportuno effettuare degli approfondimenti, accertando, in primo luogo, su quali elementi si potrà poggiare questa richiesta. Si tratta del valore del centro storico e dei suoi monumenti più rappresentativi, a partire dal palazzo del Comune con la contigua splendida Piazza del Popolo sino alla spettacolare Chiesa di Santa Maria della Rocca ? Oppure si intende porre l’attenzione sui pregi di un centro urbano inserito in un contesto ambientale, esaltato dalla vertiginosa armonia di un mosso sistema collinare in cui l’attività agricola viene ancora esercitata in buona parte nel rispetto delle tradizioni e dei valori paesaggistici? Se questi fossero gli elementi su cui si basa la domanda è evidente la sua ampia e solida giustificazione, considerando l’esemplarità ed unicità dei luoghi, pur nella prestigiosa presenza di altri esempi simili nel nostro paese.
Va riconosciuto, d’altra parte, che se sono certi i pregi architettonici e del tessuto urbano di Offida e il fascino del territorio che circonda la città, non sempre appaiono adeguati il livello di decoro e la salvaguardia dei valori presenti nella località. Così, per quanto riguarda il centro urbano, vanno notati un’eterogenea presenza di infissi, pavimentazioni, superfetazioni, intonaci ed interventi edilizi anonimi, parcheggi consentiti nei punti più pregiati della città, alcune lottizzazioni poco rispettose dei valori paesaggistici, oltre alla realizzazione di impianti fotovoltaici e di altri impianti, quali pali elettrici di cemento, nei punti più delicati di crinale, che deturpano indiscutibilmente il magico paesaggio. Ma, al di là di questi rilievi, non si è certi che gli elementi positivi, pur presenti, siano sufficienti per potere aspirare al prestigioso riconoscimento richiesto. E, d'altronde, se anche Ascoli, superate le difficoltà incontrate per la preparazione della domanda da inoltrare all’Unesco, dovesse finalmente proporsi per questo riconoscimento, siamo sicuri che due località situate in uno spazio territoriale contiguo e fondamentalmente con caratteristiche simili possano aspirare autonomamente al conseguimento di questo prestigioso obiettivo?
Non sarebbe meglio, a questo punto, unire le forze e presentare una sola domanda per chiedere il prestigioso riconoscimento per il Territorio delle Terre della Primavera Sacra, così come è stato individuato nella proposta del Distretto delle Risorse Culturali elaborata dalla Sezione di Italia Nostra, invece che per le due città?
In questo caso la richiesta si baserebbe sulla unicità di un contesto in cui sono presenti ambienti naturalistici di eccezionale valore, da quello montano, compreso nei confini di due parchi nazionali del Gran Sasso e dei Monti della Laga e dei Monti Sibillini; allo spettacolare paesaggio delle precipiti crepe calanchifere; a quello fluviale, caratterizzato dalla presenza di due fiumi e da altri numerosi corsi d’acqua; al sistema collinare ondulato e prezioso, unico nella sua pregevole gestione di ricche ed antiche colture agrarie, estendendo eventualmente la richiesta sino al lussureggiante ed esotico sistema costiero, indicato, con il nome di Riviera delle Palme, per la presenza di queste esuberanti e luminose essenze botaniche.
E’ chiaro che la domanda per questo riconoscimento, che comprende l’intero territorio della provincia, richiederà il coinvolgimento di tutti gli enti locali della zona ed in particolare dell’ente provinciale, che dovrà dare avvio alla pratica. E’ da rilevare peraltro che si potrà aspirare a questa concessione a condizione che le Terre della Primavera Sacra siano presentate come un territorio in cui in maniera concorde vengono adottate le rigorose politiche di “tutela, conservazione e fruizione”, che sono proprio quelle poste alla base delle proposta del Distretto delle Risorse Culturali formulata da Italia Nostra, in modo che il territorio stesso si qualifichi come uno spazio unico in cui si coniughino, in maniera esemplare, rispetto dell’ambiente, valorizzazione del valori tradizionali, esaltazione delle tradizioni e delle colture agricole, salvaguardia del monumenti, delle aree archeologiche, dei centri urbani, tra cui si distinguono per il particolare pregio quello di Ascoli, ricco di antiche vestigia valorizzate dalla presenza del caldo travertino locale, che conferisce al tessuto urbano un fascino indimenticabile, e quello di Offida, autentica gemma posta in cima ad uno dei rilievi del mosso ed ondulato sistema collinare piceno, a cui il caldo colore rossastro del cotto utilizzato per le costruzioni conferisce un fascino struggente, che si esalta nei due momenti più emblematici, rappresentati dalla Piazza del Popolo e dalla esuberante bellezza della solitaria Chiesa di Santa Maria della Rocca, autentico veliero che si erge, su una vertiginosa rupe, al cospetto di un paesaggio indimenticabile.
A nostro parere la presentazione di una domanda ben documentata, supportata dall’impegno a voler tutelare, conservare e rendere fruibili le infinite risorse di un territorio ricco di una commovente bellezza ed armonia potrebbe essere ben accolta dall’Unesco, essendo presente in queste località un autentico condensato di quelle bellezze che una volta facevano ritenere il nostro paese il giardino d’Europa e che qui sono in buona parte ancora conservate e custodite con cura e potrebbero, con l’impegno delle amministrazioni locali e delle comunità, riacquistare la più perfetta integrità con programmati interventi di restauro e recupero ambientale, urbano e paesaggistico.
E sarebbe proprio l’esemplare gestione ecosostenibile e sistemica di questo insostituibile patrimonio a rappresentare l’elemento di “unicità del bene”, che, a nostro parere, offrirebbe gli elementi per giustificare la concessione del prestigioso riconoscimento nella prospettiva di presentarlo come esempio di una accorta ed intelligente gestione delle risorse culturali del territorio da proporre come un esempio, degno di emulazione.
La Sezione di Italia Nostra assicura sin da ora la sua più ampia e completa disponibilità a fornire la sua gratuita collaborazione per la definizione più corretta degli elementi di validità del territorio e delle modalità di tutela, conservazione e fruizione da inserire nella domanda da presentare per proporre l’inserimento delle Terre della Primavera Sacra nella lista dei Beni Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.