La vera causa del disastro dell’euro – scrive il Times di Londra – non è la Francia e neppure la Grecia:è la Germania. L’economia tedesca – prosegue il giornale –ha contribuito allo squilibrio delle fortune economiche con il colpevole comportamento della classe politica tedesca e dei banchieri centrali.
Non soltanto il governo tedesco si è sistematicamente opposto alle uniche misure che avrebbero potuto riportare la crisi dell’euro sotto controllo, come le garanzie europee congiunte per i debiti nazionali e interventi su vasta scala da parte della Banca centrale europea, ma è anche responsabile di tutte le sconsiderate politiche attuate dalla zona euro, dal folle aumento del tasso di interesse applicato l’anno scorso dalla Bce alle eccessive pretese in fatto di austerity e di perdite per le banche che adesso rischiano di esporre la Grecia ad un caotico default.
Il nostro Presidente del Consiglio Mario Monti è stato esplicito qualche giorno fa, quando ha chiaramente messo in guardia che la Germania potrebbe subire “un forte contraccolpo se continuasse a bocciare i provvedimenti in grado di alleviare le pressioni finanziarie, a cui sono soggetti gli altri membri della zona euro, per esempio l’emissione di eurobond con garanzie congiunte”.
C’è consapevolezza che il vero “diverso”della zona euro è la Germania. Fin dagli anni novanta, gli euroscettici hanno sempre sostenuto che ci sono solamente due possibili conclusioni per il progetto della valuta unica :o l’euro si disintegra oppure la zona euro si trasforma in una federazione fiscale ed in un’ unione politica. La sopravvivenza dell’euro dipende da tre condizioni.
La prima su cui la Germania insiste è l’imposizione della disciplina di bilancio che può essere fatta rispettare con il controllo centralizzato della UE sulle politiche fiscali e di spesa dei governi nazionali. La seconda è una responsabilità europea congiunta per i debiti dei governi nazionali e le garanzie bancarie.
Come ha detto chiaramente Monti, i tedeschi si sono costantemente rifiutati di discutere sull’argomento.
La terza condizione è l’aiuto della Bce alla federazione fiscale .
Ricordiamo che proprio l’aiuto delle banche centrali ai mercati dei bond pubblici di Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone ha consentito a finanziare deficit molto più grandi di Francia ed Italia senza compromettere il credito.
L’unica chance di salvezza – secondo il giornale inglese – è che i membri della zona euro si troveranno presto davanti ad una scelta storica: dovranno lasciare l’euro o espellere la Germania.
Francia Italia e Spagna ed i loro partner della zona euro hanno i mezzi per salvare l’euro, così facendo potranno sottrarsi,una volta per tutte,all’egemonia dell’economia tedesca.