La frazione di Valle Senzana è adagiata sulle pendici del Monte Ascensione, a 260 metri sul livello del mare, nel comune di Ascoli Piceno e ospita circa 170 abitanti. La sua posizione è strategica e incantevole dal punto di vista panoramico e paesaggistico. La favorevole esposizione al sole, fa di questo posto e di tutta la miriade di strade e sentieri che l’attraversano un luogo molto apprezzato da appassionati sportivi che percorrono i pochi chilometri che lo separano dalla città, a piedi, in bicicletta e persino a cavallo attraversando altri villaggi come, Porchiano, Valle Fiorana, Fonte di Campo, Vallecupa.
Più volte gli abitanti del paese si sono rivolti alle amministrazioni comunali e provinciali per chiedere interventi di assoluta necessità, volti alla soluzione dei problemi di viabilità, rete fognaria, regimazione delle acque, servizi, gestione. Mancano persino spazi che possano svolgere scopi sociali come una piazza che accolga le tante feste ed iniziative che i dinamici abitanti spesso organizzano, testimoni della preziosa memoria storica del luogo. Persino l’accesso alla Chiesa risulta difficile per l’impossibilità di sostare con le auto.
La situazione più grave riguarda il dissesto idrogeologico e, di conseguenza, la viabilità e le reti idriche e fognarie: alcuni tratti stradali sono ridotti a carrarecce e ormai percorribili solo con fuoristrada a causa delle continue frane; le zanelle si sono trasformate in veri e propri fossi; le antiche opere di consolidamento delle scarpate necessitano di un’urgente manutenzione ed il pullman che porta i bambini a scuola ha difficoltà a transitare e girare.
È alto il rischio ambientale che la zona corre a causa della vulnerabilità legata alla natura dei suoli fortemente argillosa ed è assurdo che una città come Ascoli, così attenta a promuovere la sua immagine ricca di storia ed arte, trascuri la cornice dei colli che la circondano e che possono e devono esaltarne il valore. I pochi interventi di manutenzione che sono stati effettuati in questi ultimi anni sono il frutto della generosa iniziativa di alcuni abitanti del luogo che hanno dedicato il loro tempo ed il loro mezzi alla cura del territorio, cercando di contrastare gli errori di una inesistente pianificazione e gestione territoriale. Se è vero che il paesaggio dei calanchi sta diventando anche un’attrazione paesaggistica, è altrettanto vero che essi rappresentano pur sempre una situazione di dissesto e di fragilità che, soprattutto in vicinanza dei nuclei abitati, va gestita con competenza, continuità e condivisione per non disperdere le poche risorse disponibili.
Come presidente del Circolo ACLI Valle Senzana, sono orgoglioso di guidare un’associazione che esiste da oltre 20 anni ed annovera attualmente ben 80 soci, e sento di dover rappresentare l’inquietudine degli iscritti. A breve, pertanto, sarà organizzato un incontro aperto a tutti i soci, ma anche ad altre associazioni e a quanti hanno a cuore il problema, al fine di approfondire gli aspetti tecnici, sollecitare le amministrazioni ed offrire il proprio contributo di idee e lavoro.