Unione europea, il gran rifiuto del Regno Unito

Unione europea, il gran rifiuto del Regno Unito

Il Regno Unito ne resta quindi fuori. I Paesi della UE negozieranno un trattato che vincolerà la disciplina di bilancio richiesta da Angela Merkel e fortemente voluta dal Presidente francese Sarkozy. Gli Stati membri firmeranno le nuove regole di politica economica,  ai primi di marzo in sede di Consiglio europeo e Londra ne sarà esclusa. Dopo la firma tutti i 26 parlamenti nazionali dovranno ratificare il trattato. Il timore è che a qualcuno venga in mente di convocare un referendum il cui solo annuncio farebbe saltare i mercati ed il Trattato finirebbe sepolto sotto un cumulo di macerie finanziarie. La nuova architettura del Trattato prevede quindi che la Commissione europea abbia poteri di “intromissione”nei bilanci nazionali, con la possibilità di sanzionare  sforamenti del deficit ma anche di leggere “in primis”le bozze finanziarie  per verificarne l’adeguatezza e rinviarle,se del caso,ai Parlamenti nazionali per le correzioni.
Questo, in sintesi, il Patto di bilancio concordato dai leaders europei.
I Paesi che aderiranno al nuovo Trattato dovranno avere i conti in pareggio con un deficit strutturale annuo che non potrà superare lo 0,5%del Pil nominale. La regola del pareggio di bilancio dovrà essere inserita nelle Costituzioni nazionali con la  vigilanza della Corte di Giustizia UE. Vi sarà un meccanismo automatico di correzione che si attiverà in caso di sforamento. Sarà rafforzata la procedura per deficit eccessivo e sanzioni scatteranno non appena sarà rilevato il superamento del 3%. Una svolta cruciale quella approvata venerdì a Bruxelles che fa emergere una Europa a due velocità,con  il Regno Unito che si allontana dall’eurozona pilotata da Parigi  e Berlino, le due principali economie dell’unione monetaria.
Per Le Monde i britannici non credono all’idea dell’Europa e – prosegue il giornale- ci si è finalmente  liberati di una ambiguità iniziata nel 1973 quando la Gran Bretagna era entrata nella Comunità economica europea, interessata soltanto al mercato unico ma non al progetto europeo. Il Guardian di Londra, quotidiano di riferimento della sinistra britannica,critica la decisione di Cameron scrivendo che “Cameron porta la Gran Bretagna alla deriva in Europa con il suo veto al trattato”. Il Times commentava invece “Cameron ha fatto bene a tirarsi indietro da un patto suicida”.  Staremo a vedere  se in futuro vi saranno altre uscite  “all’inglese”di Paesi della UE.

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